Romizi chiede estensione vaccino per virus sinciziale
Il consigliere regionale di
opposizione Andrea Romizi (FI) evidenzia che “in Umbria la
campagna vaccinale contro il virus respiratorio sinciziale è
stata riattivata il primo ottobre 2025. Ma, con una decisione
che ha lasciato molti genitori interdetti, la somministrazione è
prevista solo per i nati dal primo agosto in poi, al di là
chiaramente dei casi fragili. Resterebbero così esclusi i
bambini nati tra il primo aprile e il 31 luglio 2025, nonostante
in quasi tutte le altre regioni la profilassi venga proposta a
tutti i bambini nel primo anno di vita”. Annuncia quindi una
interrogazione alla Giunta in cui chiede “perché questa fascia
di bambini sia stata esclusa e se non sia invece opportuno
estendere subito la profilassi a tutti i nati entro il primo
anno di vita”.
“Il virus respiratorio sinciziale – spiega Romizi in una
nota diffusa da Palazzo Cesaroni – è la principale causa di
bronchiolite nei bambini entro i 2 anni di vita. Colpisce
soprattutto nei primi mesi e, nei casi più gravi, può portare a
lunghi ricoveri ospedalieri. Dove la profilassi è stata
organizzata correttamente, i risultati sono stati chiari: -70%
di accessi al pronto soccorso e -80% di ricoveri per
complicanze. La situazione in Umbria è resa ancora più difficile
da comprendere dalla vicenda segnalataci da molte famiglie:
pochi giorni fa alcuni pediatri di libera scelta hanno
contattato i genitori dei bambini nati in primavera-estate,
informandoli della ripresa della campagna e invitandoli a
prenotare la profilassi nei centri vaccinali. Tuttavia, da
quanto ci è stato raccontato, diverse famiglie che avevano
fissato l’appuntamento per il mese di ottobre sono state
richiamate dagli stessi centri e informate che la profilassi non
poteva più essere somministrata, poiché con una nota ufficiale
la Regione Umbria aveva stabilito che sarebbe stata offerta solo
ai nati dal primo agosto in poi. Molti genitori hanno vissuto
quanto accadutogli con comprensibile smarrimento: prima chiamati
e rassicurati, poi esclusi da una protezione che altrove viene
offerta in modo più uniforme. È naturale che questo generi la
percezione di un trattamento diverso rispetto ad altre famiglia
e ad altre regioni. Attendiamo una risposta chiara e tempestiva
– conclude Romizi -, per dare le necessarie risposte a tante
famiglie umbre che oggi si trovano in questa situazione di
incertezza”.