È ripresa regolarmente l’attività
nel palazzo di giustizia di Perugia dopo l’allarme per una
segnalazione di una possibile bomba nei locali della Corte
d’appello. Magistrati, personale amministrativo e avvocati sono
potuti tornare nelle aule e negli uffici mentre hanno riaperto
le attività sull’antistante piazza Matteotti, nel centro della
città ed è ripresa la circolazione in via Baglioni.
Le verifiche degli artificieri dei carabinieri – sul posto
il comandante provinciale, colonnello Sergio Molinari, e il
colonnello Marco Sivori – sono state particolarmente complesse.
La Corte d’appello si trova infatti in un palazzo storico, di
cinque piani e con molti locali.
Quanto successo viene seguito con particolare attenzione dal
procuratore generale Sergio Sottani che già all’inizio di
ottobre aveva disposto un innalzamento delle misure di sicurezza
in tutti gli edifici giudiziari dell’Umbria. Tra le ipotesi
prese in considerazione anche quella che possa non essersi
trattato di un gesto di un mitomane.
L’allarme è infatti scattato poco dopo le 8 quando una
telefonata anonima è giunta prima al centralino della Corte
d’appello e poi alla polizia municipale dove è stata registrata.
A parlare un uomo con probabile accento probabilmente straniero,
forse arabo, che ha annunciato l’ordigno per “vendicare i
fratelli di Hamas”. Le verifiche, come detto, hanno però escluso
la presenza di una bomba.
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