“Rendere gratuito l’esame ecografico della mammella per tutte le donne che hanno un’età tra i 40 e i 74 anni a cui è stato diagnosticato un seno denso o fibrocistico”. E’ quanto prevede la mozione presentata dalla capogruppo del Partito democratico all’Assemblea legislativa dell’Umbria, Simona Meloni, che impegna la Giunta regionale anche a “inserire l’ecografia mammaria tra gli esami prescrivibili dal medico di medicina generale, per la fascia d’età 40-45 anni qualora venga ritenuto opportuno a fini di prevenzione e diagnosi”.
“Ritengo indispensabile- sottolinea la capogruppo Dem – che l’Umbria continui a rafforzare la propria capacità di prevenire e contrastare il tumore al seno. Si tratta di una battaglia fondamentale, che va condotta innanzitutto con l’ausilio di strumentazioni adeguate e moderne oltre che con azioni concrete che tendano ad allargare la platea e la tipologia di esami da effettuare ai fini di una diagnosi sempre più precoce e di cure sempre più appropriate. In Umbria – ricorda Simona Meloni – il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nelle donne e rappresenta il 23,4% di tutte le neoplasie femminili restando, ancora oggi, la prima causa di morte per tumore (13,5% di tutte le morti per neoplasia). Negli ultimi anni – sottolinea – accanto ad un aumento dell’incidenza si registra tuttavia anche una riduzione della mortalità (in Umbria la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’86%) e ciò è una diretta conseguenza dei progressi terapeutici e del successo delle diagnosi precoci”.
“E’ per questo motivo – conclude Meloni – che servirebbe potenziare ulteriormente questa azione e aggiungere nuovi strumenti diagnostici come l’ecografia mammaria gratuita che permetterebbe di studiare mammelle complesse, fibrocistiche, e di individuare lesioni nodulari benigne come i fibroadenomi, piuttosto comuni, senza l’utilizzo delle radiazioni ionizzanti e riducendo comunque il rischio di carcinomi ‘d’intervallo’. Ciò anche per contrastare la tendenza all’aumento dei casi di tumore al seno tra le donne under 50, la maggior parte delle quali sono fuori dai programmi di screening mammografici nazionali e, in parte, regionali”.