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“Più attenzione dallo Stato verso situazioni con fragilità”


(ANSA) – PERUGIA, 18 GIU – “Alla vigilia dei funerali dei due
fratellini, prego perché il Signore sostenga nel dolore la
famiglia, come pure quella dell’uomo che ha provato a
proteggerli ed è stato ucciso insieme a loro”: a intervenire
sulla tragedia di Ardea, parlando della “Festa della famiglia”,
che si celebra il 20 giugno, è la priora del monastero di Santa
Rita di Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis.
   
Che, riferendosi ancora alla strage della cittadina laziale, ha
aggiunto: “Nella vita del giovane omicida e suicida, vedo troppi
condizionali, soprattutto avrebbe dovuto avere cure adeguate per
la sua salute mentale e avrebbe potuto essere aiutato prima
della tragedia. Queste ombre – ha sottolineato la religiosa –
mettono in luce un urgente bisogno, per il quale mi rivolgo al
Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti.
   
Necessita una maggiore attenzione da parte dello Stato verso le
famiglie con fragilità psichiche e socio-economiche, perché non
vengano lasciate sole e perché per nessuno esistano strade
intentate di aiuto”, ha detto ancora la priora.
   
Che ha fatto una riflessione anche sulla pandemia: “Nei mesi di
chiusura, abbiamo accolto la solitudine di molti, principalmente
chi forma un nucleo familiare unipersonale. Mi chiedo – ha
aggiunto – quanti di loro siano stati impossibilitati a riunirsi
con chi sentivano ‘congiunto’, ma non rientrava nel perimetro
circoscritto dai Dpcm. Noi monache – ha detto ancora – siamo
state e siamo famiglia per molti e capiamo che tutti hanno il
diritto di ‘fare famiglia’ con coloro ai quali sono legati dal
cuore e non soltanto dalle mura di una stessa casa o dai confini
di un comune”. “Perciò – ha concluso suor Bernardinis – auspico
maggiore sensibilità sulla famiglia, che è un dono del Signore,
perché, pur capendo ragioni di sicurezza, l’isolamento non è una
condizione umana sana”. (ANSA).
   

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