Un lungo applauso ha accompagnato
l’ingresso del gonfalone della città e poi quello della sindaca
Vittoria Ferdinandi, in occasione della prima riunione del nuovo
consiglio regionale, lunedì pomeriggio a palazzo dei Priori.

   
A presiedere la riunione è stato il consigliere di
opposizione Matteo Giambartolomei perché quello con più
preferenze alle urne. Dopo l’appello, con Nilo Arcudi assente
per motivi di lavoro, è stata votata all’unanimità la
proclamazione del consiglio. Al secondo punto all’ordine del
giorno il giuramento della sindaca: “Giuro di osservare
lealmente la Costituzione italiana” ha affermato Ferdinandi.

   
Sindaca che ha poi preso la parola salutando i cittadini
presenti in aula e anche quelli che seguivano il consiglio con
il maxi schermo allestito alla sala dei Notari.

   
“Oggi per me è un momento solenne ed importante e con
riconoscenza, gratitudine e senso di responsabilità mi presento
come sindaca per guidare la nostra comunità” ha affermato
Ferdinandi che poi ha augurato buon lavoro a tutti i consiglieri
“nella consapevolezza che quello che iniziamo insieme sarà un
lungo ed appassionante cammino”.

   
“Il consiglio comunale – ha proseguito – è il luogo pulsante
e vivo della città in cui ognuno nel rispetto dei ruoli e
competenze esercita il governo politico della città. Ci
prenderemo cura della città e cercheremo di servirla con
disciplina ed onore”.

   
Ferdinandi ha ringraziato i cittadini che hanno votato il
centrosinistra ma anche quelli “che non hanno scelto la nostra
parte politica esercitando comunque il diritto di voto, sale
della nostra democrazia e che ha portato Perugia a diventare la
prima città per flusso di affluenza alle urne”. “Abbiamo capito
in questi mesi – ha sottolineato ancora la neo sindaca – che il
Comune non è solo a palazzo dei Priori ma nelle vie, strade,
luoghi e nella vita e sogni di tutti. Per questo faremo una
politica che non perda la città e le persone che ha ritrovato”.

   
Per Ferdinandi è questo “il momento di convincere e non di
vincere perché le istituzioni non hanno colore, non si governa
infatti contro qualcosa ma per qualcosa”.

   
La sindaca ha anche chiesto alla minoranza “di fare una
opposizione ferma e leale e di prendere il confronto come
occasione di crescita e trasformazione dialettica”. “Chiedo a
tutti – ha poi aggiunto – la forza di convergere sui temi e lo
sforzo di costruire ponti per dare risposte efficaci che abbiamo
come obiettivo il bene della città”. Un pensiero lo ha rivolto
al sindaco uscente Andrea Romizi “per la dedizione con cui ha
servito la città per dieci anni” e un “saluto affettuoso” anche
alla candidata per il centrodestra Margherita Scoccia “che ha
vissuto con me una campagna elettorale impegnativa e dai toni
accesi e con la quale ora, anche grazie alle sue competenze,
cercheremo un rapporto leale”.

   
Prima di annunciare assessori e rispettive deleghe, la
sindaca ha parlato di una giunta fatta “di persone competenti
che avranno a cuore lo sviluppo della città grazie a deleghe che
guardano ad una Perugia aperta al mondo, alla cultura e
innovativa”.

   
Successivamente si è passati alla elezione della presidenza
del consiglio comunale. La consigliera Lucia Maddoli, entrata in
consiglio dopo la nomina di Fabrizio Croce ad assessore, a nome
della maggioranza ha proposto Elena Ranfa invitando anche la
minoranza a sostenere questo profilo. Con 32 votanti totali, ma
con 21 favorevoli e 11 schede nulle non si è raggiunta la
necessaria maggioranza qualificata dei due terzi. Elezione che è
stata quindi rimandata alla prossima seduta del consiglio.

   

   

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