Presentato nella Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori a Perugia il mecenate che, attraverso l’Art Bonus ha finanziato (38 mila euro) il restauro del monumento a Pietro Vannucci, detto il Perugino, ai Giardini Carducci.
Per l’occasione è stato presentato il libro di Antonietta Petetti “Pietro Vannucci, una storia di provincia”, edito da ali&no.
Erano presenti il sindaco di Perugia Andrea Romizi, l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano, per Diva International Letizia Cocchioni, marketing manager, e Maria Chiara Cocchioni, vice presidente Diva Holding, Antonietta Petetti autrice del libro sul Perugino, Primo Tenca (Società operaia mutuo soccorso Perugia), Maria Rita Silvestrelli (storica dell’arte) e Francesca Silvestri (ali&no editrice), Maurita Passaquieti consulente marketing e comunicazione dell’Agenzia Fattoria Creativa e la Dott.ssa Simona Cortona P.O. Comunicazione del Comune di Perugia.
Nel 2016, fu inserito dal Comune di Perugia, nel progetto Art Bonus Perugia, la statua del Perugino che necessitava di restauro a causa dell’azione degli agenti atmosferici e della mancata manutenzione nel tempo; Diva International, a cinquecento anni dalla morte di Pietro Vannucci, ha voluto contribuire finanziando il restauro, il cui inizio dei lavori è previsto per la prossima primavera.
“L’individuazione del monumento al Perugino, al cui recupero destinare l’Art Bonus – commenta Diva International – ci ha trovato concordi poiché esprime il nostro intento di rinnovare l’attenzione verso la nostra regione e la sua capacità di generare e accogliere nel tempo eccellenze in ogni ambito, dalla cultura all’industria, e di farle apprezzare nel mondo. Grazie all’Art Bonus tutti noi possiamo diventare mecenati e contribuire a salvare un pezzo della nostra storia sostenendo concretamente la conservazione del patrimonio culturale del territorio. Come azienda umbra, abbiamo voluto fare un regalo importante alla collettività, scegliendo di restaurare e riportare al suo splendore originario il monumento al Perugino, a 100 anni dalla sua installazione e a 500 anni dalla morte dell’artista universalmente noto per aver rinnovato il linguaggio artistico del Rinascimento e salito agli onori per le sue opere di fama internazionale.
Maria Chiara Cocchioni, vice presidente Diva International Holding ha auspicato che “questa sia solo la prima tappa di una lunga serie di collaborazioni per promuovere e conservare l’arte, un obiettivo in linea con la vocazione di Diva che da sempre si occupa di bellezza”.
Molto felice il Sindaco Romizi per la pubblicazione del libro dedicato al Perugino, accompagnato dal gesto generoso di Diva International che dimostra come si possa recuperare un monumento e la sua storia.
“La storia raccontata in questo libro, – ha dichiarato il Sindaco – è estremamente interessante, non solo per gli addetti ai lavori o per i culturi della storia dell’arte ma per tutti coloro che hanno desiderio di approfondire la storia della nostra città.”
Per l’assessore Varasano il libro di Petetti, “frutto innanzitutto di un affetto personale per la città e per il Perugino”, delinea “una storia accattivante, ricca di protagonisti e di dettagli interessanti che portano, tra il 1891 e il 1923, alla realizzazione e alla solenne inaugurazione del monumento a Pietro Vannucci. Una storia, oggi rinnovata dalla generosità di nuovi mecenati, che si colloca nel solco di un desiderio antico e fiero di una ‘grande’ Perugia”.
Il volume che Petetti, perugina di adozione e sociologa di formazione, ha dedicato a Pietro Vannucci non vuole essere né una biografia, né una rassegna della sua smisurata produzione artistica. Si tratta, piuttosto, di una rilettura, basata su documenti d’epoca e su un’accurata ricerca delle fonti, di alcuni momenti della sua parabola esistenziale. Attraverso la lunga e travagliata vicenda che portò all’inaugurazione a Perugia di un monumento al Perugino nel settembre 1923, emergono speranze e conflitti di una città di provincia che, nella seconda metà dell’Ottocento, ambiva a conquistare un posto tra le altre capitali del nuovo Regno unito. In questo progetto la figura del grande artista era destinata a diventare l’emblema di quella ricchezza culturale della città troppo a lungo oscurata dalla fama delle vicine Roma e Firenze. Analogamente, la rilettura di tre opere di Pietro Vannucci diventa il racconto di alcune delle principali innovazioni della cultura rinascimentale e insieme dei fermenti e delle tensioni che agitavano la società a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento. Tutte trasformazioni che il Perugino seppe cogliere e interpretare con la sua pittura, per poi esserne suo malgrado travolto e spinto ai margini.