Infrastrutture ferroviarie, risultati storici indiscutibili. ridicole strumentalizzazioni elettorali
di ENRICO MELASECCHE
Perugia, 6 settembre 2021 – Il protocollo d’intesa MIT (MIMS)- RFI, Umbria e Marche volto al raddoppio della Orte-Falconara, con il Tavolo che ne è derivato, in cui l’Assessorato alla Infrastrutture ha svolto un ruolo rilevante, ha prodotto risultati storici, che a nessuno è consentito strumentalizzare. La materia è eminentemente tecnica ma chi fa politica è opportuno che si informi debitamente alle fonti ufficiali per evitare di addentrarsi nella campagna elettorale in corso in giudizi sommari del tutto fuori luogo, facendo disinformazione, talvolta facendosi fuorviare da figure dalla incerta quanto autoproclamata professionalità.
La giunta Tesei ha sempre perseguito fin dalle prime battute l’obiettivo di aprire l’Umbria, soprattutto nel settore dei trasporti e delle infrastrutture, alla massima collaborazione con il MIT, oggi MIMS, con il gruppo FSI e con le altre Regioni, a partire dalle confinanti, nella convinzione che per gli umbri è vitale non solo ridurre le distanze, come tempi di percorrenza verso le metropoli e le aree più attrattive del Paese ma anche inserire la nostra regione a pieno titolo nei grandi progetti nazionali ed europei che prevedono il collegamento veloce fra Tirreno e Adriatico, con i porti di Civitavecchia ed Ancona, con il Nord e Sud del Paese. Ebbene con la firma di quel Protocollo e la costituzione del tavolo tecnico, in cui l’Umbria è stata volutamente rappresentata direttamente dall’assessore, si è passati per la prima volta dalla genericità delle promesse alla definizione dei tempi e dei meccanismi per il potenziamento e lo sviluppo della trasversale tirreno-adriatica Orte Falconara, con vantaggi indiscutibili, anche per Spoleto il cui sindaco, fino a quando è rimasto in carica, è stato puntualmente informato sui risultati che si andavano conseguendo.
La Fase 1, include la generalità delle opere finanziabili con il PNRR, cioè quelle che possono essere progettate e realizzate tassativamente entro il 2026. Si leggono critiche del tutto gratuite da parte di commentatori che non vedono inserite le opere più impegnative. Costoro o non hanno ben compreso i meccanismi tassativamente imposti dall’Europa oppure perseguono altri obiettivi di strumentalizzazione polemica. Ad esempio, chi trae conclusioni catastrofiche per la mancata inclusione del raddoppio fisico della Tratta Spoleto-Terni non ha evidentemente cognizione di cosa significhi progettare, di fatto ex novo, e realizzare una tratta di 22 km di cui 19 in doppia canna, in totale quindi 38 km, di gallerie, con una somma prevista circa quindici anni fa di 572 milioni per un progetto che era notevolmente più ridotto ma che oggi, con le nuove normative necessita di una completa revisione e probabilmente si aggirerà sui 700 milioni.
Come si può ragionevolmente pensare di inserirla in quel finanziamento europeo che prevede la conclusione delle progettazioni entro il 2023 e la chiusura dei cantieri nei tre anni successivi? Abbiamo invece ricompreso responsabilmente nel PNRR quasi tutte le opere realizzabili entro il 2026, data entro la quale obbligatoriamente tutti i cantieri debbono essere conclusi che portano ad un aumento della sicurezza e della velocità di tutta la trasversale oltre ai lavori già finanziati come la nostra Campello-Spoleto in via di conclusione da parte di RFI entro la primavera del 2023 che, già da sola, porterà a significativi miglioramenti nelle coincidenze. La velocità di punta da raggiungere è quella di 200 km/h, salvo i tratti in cui ciò è tecnicamente impossibile.
La Fase 2 del documento conclusivo del Tavolo prevede entro il 2030 il raddoppio fisico della tratta Spoleto-Terni di entrambi i binari su sedime diverso dall’attuale, data ritenuta peraltro sfidante dai massimi livelli tecnici nazionali, eliminando la pericolosa gola di Giuncano. Il lavoro svolto in questi mesi è stato intenso e molto positivo e vede documenti formali sottoscritti dopo decenni di promesse. Due sono le opere su cui dovevamo concentrare l’attenzione, la Spoleto-Terni, ultima tratta da raddoppiare fra Foligno ed Orte, e quella centrale, Foligno – Fabriano, (oltre 1919 milioni), anche questa prevista genericamente ma assolutamente nè finanziata né mai temporalmente definita per la quale si è condiviso di richiedere il finanziamento della revisione progettuale, che di regola costituisce il prodromo di quello relativo all’appalto.
Contestualmente l’attività del Tavolo ha favorito anche la nomina del Commissario, che è l’Ing. Vincenzo Macello, tecnico autorevole, Direttore Investimenti di RFI, recuperando terreno rispetto ad opere come la Roma-Pescara, all’epoca già commissariate. Senza il protocollo e l’iniziativa del Tavolo ben difficilmente saremmo stati inseriti nel PNRR perchè c’era ben poco, nessuna proposta vagliata tecnicamente e nessuno che se ne occupasse, cosa che viceversa è avvenuto in questi mesi di lavoro intenso, ed il raddoppio sarebbe rimasto nel libro dei sogni dell’ultimo ventennio. Ma altri obiettivi abbiamo in parallelo ottenuto grazie al lavoro continuo di interlocuzione con RFI, MIT, Trenitalia, con cui si è sviluppato un positivo clima di fiducia e rispetto reciproco, anche con frequenti incontri con i vertici della Società, nazionali e local, ed oggi la situazione è tale che abbiamo ottenuto una serie di risultati fino ad un anno fa inimmaginabili:
- L’assenso tecnico per la fermata Perugia Aeroporto sulla linea Foligno-Terontola, da velocizzare, primo obiettivo del Contratto di Programma in via di revisione;
- La riapertura della linea intera FCU entro il 2026 nell’ambito del PNRR con il recupero da parte dell’Assessorato della tratta urbana Cesi-Terni quale metropolitana di superficie, iniziata 23 anni fa ma perduta nei meandri delle vicissitudini politico-burocratiche dei trasporti regionali;
- Sbloccato i lavori e rifinanziamento della Metropolitana di superficie Ponte San Giovanni-Sant’Anna, con la riattivazione entro pochi mesi anche se, per il momento, con gli stessi vettori;
- Piastra Logistica di Terni/Narni: collegamento alla ferrovia Orte-Falconara con prospettive di utilizzo da partire delle Acciaierie;
- Conferma del Freccia Rossa sperimentale di Perugia ed introduzione della fermata di Terontola per tutti i comuni del Trasimeno;
- Uscita dalla Direttissima AV del Freccia Rossa ad Orte con vantaggi notevolissimi per circa 350 mila umbri;
- Riattivazione del coordinamento con il MIMS e MEF per la rendicontazione degli interventi strutturali effettuati negli ultimi 15 anni dalla ex FCU e da Umbria Mobilità, fin qui trascurati ma indispensabili a finanziare i nuovi cantieri.
- Fare corretta informazione è parte non secondaria dei doveri di una pubblica amministrazione e a nessuno è consentito denigrare, sminuire o marginalizzare quasi due anni di impegno forte, nell’unico interesse dell’Umbria e della volontà di riscatto che questa giunta persegue con tenacia.
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