“Per i Cpr usciremo a breve con
l’indicazione di quattro-cinque siti sul territorio nazionale,
che abbiamo già individuato e che sono in una fase avanzata di
istruttoria e di prossimo avvio ma per il momento non c’è
l’Umbria”: lo ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo
Piantedosi, al termine del Comitato per la sicurezza pubblica
che si è svolto a Perugia a cui ha fatto seguito la firma del
“Patto per Perugia sicura”.
Sui Centri di permanenza per i rimpatri Piantedosi ha poi
confermato che la pianificazione di lungo periodo prevede “di
realizzarne uno per ogni regione”. “Quindi anche per l’Umbria –
ha aggiunto – è stata fatta un’istruttoria con una prima
individuazione di alcuni siti che potenzialmente possono essere
utili alla realizzazione di questo progetto. Dato che dobbiamo
procedere progressivamente e quindi destinare le risorse sia
economiche che finanziarie per la realizzazione di questi primi
progetti nell’immediatezza in Umbria un Cpr non è al momento in
previsione ma ci sarà quanto prima e quindi renderemo poi note
alle autorità competenti quali sono le scelte e le proposte che
faremo”.
“Riteniamo che i Cpr, previsti da leggi europee e nazionali
– ha detto ancora il ministro -, siano uno strumento
fondamentale per realizzare quello che è altrettanto previsto
dalle stesse leggi e cioè il trattenimento ai fini delle
espulsioni delle persone che sono in condizioni di irregolarità
ormai accertata nella loro posizione di soggiorno. Ci sono
inoltre evoluzioni anche per quello che riguarda la
progettazione e la concezione di questi siti per renderli sempre
più adeguati alla funzione che devono svolgere e rispettosi di
quelle che sono le condizioni di permanenza delle persone”.
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