Perugia. “Nella giornata di ieri, gli agenti della Polizia di Stato di Perugia, a seguito di richiesta al numero di emergenza, sono intervenuti presso un’abitazione in via Settevalli dove una signora in difficoltà aveva richiesto l’aiuto degli operatori poiché preoccupata per il figlio che, da qualche giorno, a seguito di un litigio, non le rispondeva più al telefono.
Giunti sul posto, dopo aver cercato di tranquillizzare la signora, gli agenti hanno contattato il figlio che ha riferito che la madre, nel tempo, era diventata particolarmente ansiosa.
Gli operatori, a quel punto, hanno fatto parlare la signora al telefono con il figlio che, dopo averla rassicurata sul suo ritorno a casa a termine del lavoro, ha ringraziato i poliziotti per la sensibilità dimostrata nei confronti della madre.
Sempre nella giornata di ieri, a seguito di un’altra richiesta d’aiuto, gli agenti hanno attivato le ricerche di una donna che, secondo quanto riferito dalla sorella, dopo essersi allontanata di casa, non rispondeva più al telefono.
La richiedente ha spiegato agli operatori che la donna, dal momento della diffusione del contagio da Covid-19, soffriva di depressione e, per tale motivo, era preoccupata che potesse compiere qualche gesto estremo.
I poliziotti della sala operativa, a quel punto, hanno subito geolocalizzato il cellulare della donna, segnalato nei pressi del cimitero monumentale di Perugia.
Portatisi sul posto, gli operatori hanno trovato la donna sdraiata all’interno dell’auto, in stato confusionale, probabilmente dovuto all’abuso di alcool. Chiamati subito i soccorsi, la donna è stata accompagnata all’Ospedale Santa Maria della Misericordia per le cure del caso.
La Polizia di Stato, oltre all’attività di prevenzione e repressione dei reati, svolge anche un’importante attività di soccorso pubblico nei confronti delle fasce più deboli e delle persone più bisognose d’aiuto.”
Così, in una nota, la Questura di Perugia.