La magnificenza di piazza IV novembre con i suoi inimitabili monumenti ha accolto nel pomeriggio di domenica 11 settembre il nuovo Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Mons. Ivan Maffeis, tredicesimo Pastore da quando nel 1882 Papa Leone XIII elevò la Diocesi ad Arcidiocesi.

La lunga giornata di Mons Maffeis si era aperta in mattinata con la visita alla basilica di Monte Corona e poi con gli incontri con i giovani presso il complesso dell’unità pastorale “San Giovanni Paolo II” di Prepo, e con gli ospiti e i volontari del “Villaggio della Carità” di Perugia.

Nel pomeriggio, invece, il clou delle celebrazioni è iniziato intorno alle 15 quando le massime istituzioni regionali e comunali hanno accolto il nuovo Arcivescovo di fronte all’atrio di palazzo dei Priori. Presenti al benvenuto anche rappresentanti della Provincia di Perugia e dei Comuni della Diocesi, rappresentanze delle istituzioni trentine, in particolare provincia autonoma di Trento, Comune di Rovereto (dove Don Maffeis è stato parroco negli ultimi due anni) e Comune di Pinzolo, dove il presule è nato il 18 novembre del 1963, le principali autorità militari del territorio umbro e perugino, oltre a tantissimi religiosi, tra cardinali, vescovi, sacerdoti e diaconi.

La delegazione si è quindi spostata sulle scale di palazzo dei Priori che conducono alla sala di Notari, storico centro della vita istituzionale cittadina, per la cerimonia civile ed i saluti delle autorità.

La prima a dare il benvenuto in terra umbra a Don Maffeis è stata la presidente della Regione dell’Umbria che si è detta emozionata e commossa di accoglierlo a nome di tutta la Regione e di tutta la comunità regionale. L’Umbria – ha spiegato – è una terra accogliente dove le istituzioni sanno mettersi insieme per il bene comune. Questo è il percorso che si auspica, ma che certamente avverrà. Compito di tutti è di portare avanti, in un periodo di grandi difficoltà e di sfide, la possibilità di lavorare insieme per la comunità. Un obiettivo possibile, perché l’opera di Mons. Maffeis, il suo lavoro, ciò che ha fatto in quella magnifica terra da cui proviene lo testimonia. Nel ringraziare il presidente della Provincia autonoma di Trento, insieme a tutta la sua comunità trentina, la presidente ha sostenuto che l’Umbria saprà ricambiare questo affetto rafforzando il rapporto che la lega a quella magnifica terra.

 

A dare il benvenuto da parte della comunità e della città di Perugia è stato poi il sindaco.

Dopo aver ringraziato per l’opera prestata in favore della Diocesi il Cardinale Bassetti e Mons. Salvi, il primo cittadino ha spiegato che la voce del Vescovo è sempre stata e sempre sarà per i perugini un contributo essenziale per comprendere il senso del cammino dell’intera comunità cittadina. La nostra è terra di santi e di bellezza. In questa piazza, in particolare, la bellezza abbonda, a partire dalla facciata del duomo, appena restaurata e dalla nostra splendida Fontana Maggiore, simbolo, in qualche modo, dell’incontro tra fede e laicità.

Più di ogni altro – ha continuato – c’è un elemento che contraddistingue, impreziosisce e caratterizza Perugia: il suo popolo. I perugini, lo dice la storia, hanno sempre avuto a cuore la libertà, la lealtà, la dignità, il rispetto, il lavoro e hanno sempre affrontato gli eventi con quell’attitudine che oggi siamo soliti chiamare “resilienza” e che in passato si definiva solidarietà, forza di volontà, orgoglio, capacità di non abbattersi mai.  Quella di Perugia è una comunità vitale e propositiva: in questi anni abbiamo potuto apprezzare un grande impegno nell’associazionismo, nel volontariato e nel sostegno del prossimo, ambiti in cui la Chiesa cattolica svolge un ruolo fondamentale, ponendosi come punto di riferimento per persone e famiglie. Comune è la volontà di rivolgere attenzioni a tutti, in particolare i giovani, ed avere cura dei bisogni, non solo materiali. Perché come detto più volte Papa Francesco, nessuno si salva da solo, principio che vale per tutti gli uomini di buona volontà, credenti e non credenti.

In questo contesto i progetti che la città ha messo in campo sono per le persone, per il loro benessere, perché questo è il ruolo della politica: lavorare per il bene comune, per un bene che favorisca lo sviluppo delle condizioni della vita sociale in modo tale da permettere alle singole persone e alle diverse collettività di raggiungere la propria perfezione, così come inteso nella dottrina sociale della chiesa.

Ecco perché il percorso con la Chiesa non può che essere distinto nei ruoli ma complementare nelle azioni.

E ancora una volta, credenti e non credenti, tradizione cristiana e pensiero laico sono chiamati oggi, nella fatica che richiedono sempre l’incontro ed il dialogo, a individuare il terreno comune sul quale fondare la convivenza. La politica sappia allora sempre dialogare e interloquire fruttuosamente con il pensiero cattolico così prezioso in tutti gli ambiti della vita. Sappia farlo senza superficialità, cogliendo il valore della profondità con la quale il pensiero cristiano guarda al rapporto con la modernità e con le difficoltà che la modernità stessa ci presenta.

 

E’ stato infine Mons. Maffeis a rivolgere un saluto conclusivo alle autorità ed alla cittadinanza presente.

L’Arcivescovo ha ringraziato le istituzioni per averlo voluto accogliere sulla gradinata di Palazzo dei Priori, segno eloquente che, nella doverosa distinzione di ruoli e di compiti, apre all’amicizia, il bene più prezioso per una città. I luoghi che abbiamo appena attraversato – ha continuato – dicono che Perugia e le altre realtà che la circondano non sono semplicemente un insieme di palazzi, un dedalo di strade, un patrimonio di storia, sedi preziose di università, di arti e di imprese. Sono prima di tutto lo spazio di donne e uomini che, legati dalla nascita, da alti ideali, dal piacere e dalla fatica di vivere, convergono tutti nella medesima piazza. La città ha molte dimensioni: tante quanti sono i bisogni – vecchi e nuovi – di ciascuno. Accanto ai luoghi abitati dalla famiglia e dagli affetti, dal lavoro e dagli interessi, siamo chiamati a coltivare e a dilatare gli spazi dell’ascolto, dell’accoglienza, della formazione, della prossimità e della cura. Sono spazi di umanità che interpellano il contributo di risposta di tutti; spazi che, in particolare, invocano le virtù del buon governo, della giustizia prudente, della comunicazione veritiera e soprattutto della carità operosa. Voi lo sapete bene: la città prospera quando alle persone – ai giovani, soprattutto – sono garantite condizioni e strutture adeguate alla loro crescita e alla loro libertà. Prospera grazie a rapporti significativi e alla pace che si instaura tra i suoi cittadini. Allora la città fiorisce e tutto ciò che proviene da culture, etnie e religioni diverse la modella, senza comprometterne il profilo. Cari Amministratori, cari Politici, e voi tutti, Servitori del bene comune: la dottrina cristiana riconosce la vostra responsabilità come “la forma più alta della carità”: in quanto tale, merita rispetto e stima, sostegno e solidarietà. E se da noi venisse anche il pungolo della critica, sappiate che nessun richiamo vorrà essere più forte dell’incoraggiamento per la vostra missione. Come voce di una Chiesa esperta in umanità continueremo a offrire – pur con i nostri limiti – quanto abbiamo di più caro: la Parola del Vangelo e la vita buona che nasce dall’incontro con il Signore Gesù. In questa luce, vi assicuro la disponibilità della Chiesa perugino-pievese a collaborare nel prenderci a cuore le attese e i problemi della gente, perché la nostra rimanga e sia sempre più una terra a misura della persona umana, dei suoi beni e dei suoi fini.

 

La giornata di festa si è quindi conclusa nella cattedrale di San Lorenzo, con la solenne concelebrazione eucaristica dell’ordinazione episcopale di mons. Maffeis presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, con consacranti l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, e il vescovo ed amministratore diocesano Marco Salvi.



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