La giunta comunale di Perugia ha deciso negli scorsi giorni di modificare i provvedimenti contenuti nel «Manifesto per la mobilità elettrica e sostenibile» che, approvato per la prima volta nel 2012, è stato poi prorogato negli anni seguenti. Dal primo aprile saranno cancellati tutti gli incentivi che riguardavano le auto ibride «in virtù del loro apporto parziale ai benefici ambientali e alla loro diffusione nel mercato, oramai in linea con quella delle auto diesel».

Quali erano le agevolazioni?

Libero e gratuito accesso alla ZTL, parcheggio gratuito sulle strisce blu, ora limitato alle sole auto elettriche.

Il comunicato del PD

“Un bel biglietto da visita per l’aspirante Capitale Europea del Verde! – si legge in un comunicato del PD di Perugia – Un bel risveglio per le migliaia di perugini proprietari di auto ibride che l’hanno acquistata, magari come unico veicolo del nucleo familiare, facendo affidamento su una serie di vantaggi e incentivi, oltrechè pensando di contribuire al benessere della collettività e del pianeta. Cambiare le carte in tavola da un giorno all’altro e nascondendosi dietro a presunte questioni tecnico/finanziarie è irricevibile”

Tutti vogliono un mondo migliore, ma nessuno ne vuole sopportare i costi. Solo così si spiegano gli oltre 100 progetti di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili contestati in Italia, con spesso Enti Locali all’interno dei comitati secondo lo slogan: “Tutti a favore dell’energia green purché non si produca sul mio territorio” (la c.d. sindrome Nimby). Quindi, in base allo stesso approccio miope e provinciale, vanno bene le auto ibride purché nel “ciclo inquinante” non transitino sulle mie strade, non occupino i miei parcheggi, non riducano le mie entrate finanziarie.

Questa impostazione è da respingere con fermezza: il problema è politico e consiste nel percorrere con serietà e convinzione la strada della transizione ecologica, accompagnando lo sviluppo delle forme complessivamente meno impattanti e rispettando le regole annunciate sulle quali la cittadinanza ha riposto il proprio affidamento.

Le auto elettriche hanno un costo nettamente superiore – a parità di segmento – rispetto a quello di tutte le altre forme di alimentazione, e pertanto limitare solo ad esse le agevolazioni comunali aggiunge solo ulteriore iniquità ai provvedimenti, emergenziali e non, relativi alla mobilità urbana che storicamente colpiscono sempre i soggetti a più basso reddito (es. targhe alterne, chiusura delle città ai motori più vecchi Euro 2, Euro 3 etc …).

Una scelta, quella dello stop delle agevolazioni comunali alle auto ibride, calata dall’alto e senza nessun confronto con la cittadinanza, che va in controtendenza anche rispetto alle linee guida per lo sviluppo sostenibile e verde che sta alla base dell’utilizzo dei fondi del Recovery Fund.

Una scelta che nega tutti gli sforzi degli ultimi venti anni per affermare l’idea di una Città intelligente, ecologica e sostenibile anche sotto il profilo della mobilità.

Una scelta “piccola”, che non guarda al futuro e che viola una buona parte del patto con la cittadinanza contenuto nel “Manifesto per la mobilità elettrica e sostenibile”.

Una scelta da ripensare conclude la nota del PD – investendo tutte le somme che occorrono per favorire e incentivare la mobilità alternativa e sostenibile in modo organico tenendo presente, ad esempio il problema della sosta dei residenti del centro così come la possibilità di prevedere nuovi incentivi per le auto ibride da estendersi a tutto il territorio comunale.

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