Studio Ue, ‘Fenomeno ha colpito maggior parte città italiane’




(ANSA) – PERUGIA, 25 GIU – La maggior parte delle province
italiane è caduta nella trappola dello sviluppo, cioè lunghi
periodi di crescita bassa o negativa, deboli aumenti di
produttività e scarsa creazione di posti di lavoro. E’ quanto
emerge da uno studio della Commissione europea sulla geografia
del malcontento nell’Ue e la correlazione con la mappa delle
regioni vittime della cosiddetta trappole dello sviluppo. In
ambito Ue la provincia di Perugia, si legge nel documento, si
segnala per avere uno dei valori più alti dell’indice che misura
la trappola dello sviluppo. Lo studio evidenzia che però si
tratta di un problema “diffuso in tutta l’Italia” e che
rientrano nella stessa categoria anche “molte province che
circondano i centri economici di Milano e Torino”. Dalla ricerca
emerge inoltre che alcune aree dell’Italia centrale, ma anche
della Lombardia, della Calabria e della Sicilia, sono state in
una trappola per lo sviluppo per almeno 16 anni. Solo una
minoranza delle province italiane sono riuscite a non cadere in
questa condizione. Tra queste, Milano, Bolzano, Belluno,
Sondrio, per il Nord e Palermo, Cagliari, Cosenza, Potenza,
Avellino, Foggia, Lecce, Taranto, per il Sud. (ANSA).
   

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