Per una migliore misurazione del livello di glucosio nel sangue, in tutti i reparti dell’ospedale di Terni è entrato a regime un nuovo sistema di glucometri per il controllo del diabete. Si tratta di strumenti capaci di garantire tracciabilità, sicurezza e immediatezza nelle attività di rilevazione, archiviazione e trasferimento nella cartella clinica informatizzata di tutta una serie di dati indispensabili per una più accurata decisione clinica e una più veloce somministrazione della terapia ai pazienti con diabete.
L’utilizzo condiviso del nuovo sistema di rilevazione della glicemia ha comportato una specifica attività di formazione e addestramento del personale infermieristico e sociosanitario e la nomina di un referente, il cosiddetto “Poct operator”.
I glucometri installati dall’8 aprile scorso sono 90: quasi tutti i reparti ne hanno almeno due, le sale operatorie sei, il Pronto soccorso e le Terapie intensive dai tre ai quattro. Si tratta di dispositivi portatili evoluti che salvano il livello di glucosio rilevato, trasmettendolo automaticamente al sistema
della cartella clinica informatizzata (Jhis).
“I principali vantaggi – spiega Monica Donati, referente del Servizio infermieristico tecnico riabilitativo ostetrico (Sitro) dell’ospedale – sono tre: tracciabilità; sicurezza (in quanto per funzionare richiede un controllo qualità di circa un minuto ogni 24 ore, le rilevazioni sono validate dal laboratorio analisi e viene azzerata la possibilità di errore umano nella fase di trascrizione dei dati); e infine immediatezza. Si tratta
di un vero e proprio salto di qualità nel percorso diagnostico e terapeutico-assistenziale, se si considera che il monitoraggio glicemico, regolarmente eseguito da infermieri e operatori sociosanitari (Oss), è un’attività indispensabile ai fini dell’assistenza e di una corretta decisione clinica e frequente
per i sempre più numerosi pazienti affetti da diabete”.
E i numeri sono destinati a crescere ancora nei prossimi decenni. Infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), prevede nei prossimi 30 anni un incremento di malati di diabete del 110%. (ANSA).