Continua a salire di minuto in minuto il bilancio del naufragio avvenuto all’alba davanti alle coste di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Tra i corpi recuperati in mare, c’è anche quello di un bimbo di pochi mesi.

È salito in pochi minuti ad almeno 40 morti il bilancio del naufragio di un barcone di migranti avvenuto all’alba davanti alle coste di Steccato di Cutro, a una ventina di chilometri da Crotone. Proseguono senza sosta le ricerche in mare, in cui sono impegnate motovedette della Capitaneria di porto, Vigili del fuoco e della Guardia di finanza. 

Superstiti tratti in salvo, si cercano i dispersi

Circa 50 i superstiti finora tratti in salvo, ma molte persone risultano ancora disperse. Le forze di polizia stanno cercando di raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti per capire quanti fossero sul barcone affondato. Tra i corpi recuperati, ci sono anche quelli due bambini, di 3 e 7 anni, e di un neonato di pochi mesi. Il bilancio potrebbe aggravarsi ancora. Il barcone si è spezzato in due a causa del mare molto agitato e le forze di polizia ritengono che sull’imbarcazione viaggiassero tra le 150 e le 180 persone, provenienti per lo piu’ da Iran, Pakistan e Afghanistan.

Il presidente della Regione Calabria Occhiuto: “Calabria in Lutto, dov’è l’Europa?”

“La Calabria è in lutto per questa immane tragedia. La Giunta regionale esprime sincero cordoglio per le vittime di questo naufragio. Ringrazio coloro che si stanno adoperando per tentare di trovare dei superstiti e per assistere i sopravvissuti, condotti nei vicini presidi ospedalieri e nel Cara di Isola di Capo Rizzuto”, ha scritto in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione, che aggiunge: “Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, a oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti“, conclude. 

Sulla tragedia è intervenuto anche il leader di Azione Carlo Calendo con un post su Twitter. “Le persone che sono in mare vanno salvate a tutti i costi, senza penalizzare chi aiuta a farlo. Le rotte di immigrazione illegale vanno pero’ chiuse, altrimenti continueremo ad assistere a questa strage quotidiana”, ha scritto. “Per ora 50 morti ma potrebbero essere almeno il doppio. Un ‘carico residuale’, vero, governo Meloni? Evidentemente se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso potevano forse essere salvati”, attacca sempre su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

Notizia in aggiornamento…

Fonte Agi

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