Lorenzo Cantoni chef olio Ristorante Il Frantoio Assisi foto Andrea FongoIspirato allo stile e ai colori del Divin Pittore è elaborato dallo chef Lorenzo Cantoni: reinterpreta in chiave contemporanea i piatti dell’epoca


(UNWEB) Un menu tutto dedicato al Perugino, ispirato allo stile, ai colori delle opere del Divin Pittore e del suo territorio. È tutta made in Umbria la degustazione di piattifine diningche celebra l’artista nell’anno della ricorrenza dei cinquecento anni dalla sua morte: elaborata dallo chef Lorenzo Cantoni del ristorante Il Frantoio di Assisi, rende omaggio al più grande rappresentante della pittura umbra del XV secolo, Maestro di Raffaello.

Sette portate “tra Medioevo e Rinascimento” che riportano nel piatto il disegno ben definito ed elegante che ha contraddistinto la cifra di Perugino, le sue raffinate modulazioni del chiaroscuro, le armonie, i colori dolcemente sfumati, le prospettive attentamente studiate, le figure cariche di grazia delicata e dolce melanconia, di equilibrio ideale. Lo stesso equilibrio che Cantoni utilizza nel bilanciare le acidità nei suoi piatti.

“È un menu che reinterpreta le pietanze dell’epoca in chiave contemporanea –spiega Lorenzo Cantoni-, attraverso un gioco di consistenze ho voluto esaltare le materie povere che venivano utilizzate a quel tempo, richiamandomi dunque al pane ‘abbruscato’, ai quinti-quarti, alle zuppe. Ho legato in maniera spinta i piatti alle forme e ai colori di quello che è stato il periodo di passaggio tra Medioevo e Rinascimento. Ne è uscito un menu valorizzato dalle tinte delle erbe spontanee, molto light, ad alta digeribilità,capace di suscitare emozioni e desiderio di conoscenza, stimolare cuore e intelletto. Un percorso che conquista occhi e palato, tra sorprese e curiosità”.
Piatti che nascono da una attenta ricerca, da una cura minuziosa sotto ogni profilo, dunque gustosi, ma anche belli da vedere, proprio come le opere che li hanno ispirati.Un universo di sapori, forme e sfumature, in perfetta sintonia con la terra dove l’attività di Perugino è stata intensa. 

Tra Medioevo e Rinascimento, il Perugino nel piatto.

Si inizia con due antipasti, “Quinto quarto di volatili al vinsanto, pane” e

“Uovo & Uovo, ricotta veg, cipolla di Cannara, farina d’olio DOP il Frantoio”; si prosegue con il primo piatto “Zuppa, verza, cavolo nero, erbe spontanee, mezze maniche” e poi con il secondo “Lepre in civet, polenta, zafferano”; si chiude in dolcezza con “Ciambella, mosto ricotto”.Piatti iconici che incarnano perfettamente, in maniera leggiadra e preziosa, le raffinate trasparenze, le armonie di colori e di luci, espresse nelle opere del celebre artista.Cantoni, ci ricorda così che la cucina è studio, sperimentazione, valorizzazione del territorio, ma anche un bellissimo gioco di contaminazioni, dove il gusto estetico si sposa perfettamente con i sapori. 

Un viaggio enogastronomico e artistico per l’Umbria.
Pietanze come quadri che rappresentano un viaggio nella gastronomia del tempo, ma anche nella bellezza di cui ancora oggi è possibile godere, attraverso appunto le opere di Perugino, nei vari borghi e musei dell’Umbria. Nei tanti luoghi che conservano i suoi capolavori, ma anche attraverso le iniziative pronte a decollare in questo anno dedicato alle celebrazioni in occasione del suo cinquecentenario, tutte consultabili sul sitowww.perugino2023, realizzato da Archimede Arte per valorizzare itinerari, opere ed eventi che si susseguiranno fino alla fine dell’anno.

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