“L’indagine congiunturale di
‘Dataview – Il Barometro dell’economia territoriale’, curato da
Unioncamere e Istituto Tagliacarne per monitorare l’andamento
economico nelle 100 province italiane, vede confermati i punti
di forza e di debolezza delle imprese umbre, facendo emergere
che le aziende (e più in generale il sistema socio-economico
regionale), sono impegnate in un processo di modernizzazione, in
primis caratterizzato dalla transizione digitale e da quella
ecologica, che comporta una maggiore internazionalizzazione e
una crescita della produttività, ossia della competitività, sia
sul mercato interno che su quello internazionale”: lo sottolinea
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio
dell’Umbria.
“In effetti – prosegue – davanti a una flessione, peraltro
fisiologica, del numero delle aziende attive, c’è un complessivo
irrobustimento del tessuto imprenditoriale umbro, come
dimostrano anche la crescita del numero delle società di
capitali e l’aumento dell’export. Tutti temi che la Camera di
commercio dell’Umbria ha tra le sue concrete priorità di
intervento. Sul turismo l’Umbria ha ben recuperato, ottenendo,
nell’andamento 2019-2023 delle presenze turistiche, una crescita
che la colloca nella parte medio-alta della classifica
nazionale, anche se, in un mercato turistico sempre più
competitivo ed esigente, c’è la necessità non solo di
consolidare questi risultati, ma di farli crescere attraverso un
aumento del tasso di occupazione medio annuo delle strutture
ricettive, su cui dobbiamo lavorare intensamente perché ci sono
grossi spazi di miglioramento. Vorrei poi sottolineare come i
risultati si raggiungono, soprattutto in una regione certo non
grande come l’Umbria, grazie a una convergenza tra le
istituzioni e con la collaborazione stretta delle forze
economiche e sociali. Fare massa critica è fondamentale per una
regione delle dimensioni della nostra”.
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