REGIONALI – Un altro intervento del candidato governatore del centrosinistra sulle vicende sanitarie della regione confinante: «Privatizzazione selvaggia dei servizi. Per permettere un tale scempio hanno chiamato dal Veneto tale Luca Coletto»
Mentre nelle Marche il Registro tumori viene accreditato dall’associazione nazionale che si occupa del tema, in Umbria la governatrice leghista Donatella Tesei ha cancellato quello della sua regione. A sottolinearlo Maurizio Mangialardiche continua ad attaccare sulla sanità dopo la polemica dei giorni scorsi con i dirigenti sanitari passati in Umbria: «Ecco cosa succede quando si permette alle destre sovraniste e populiste di andare al governo delle Regioni. – dice il candidato governatore del centrosinistra – La cosa ancora più triste è che per permettere un tale scempio in Umbria hanno appositamente chiamato dal Veneto tale Luca Coletto e lo hanno messo a capo della sanità umbra per importare le “meraviglie” dei modelli leghisti, fondati sulla privatizzazione selvaggia dei servizi. Sono certo che i marchigiani eviteranno l’errore dei nostri vicini umbri, i quali stanno amaramente sperimentando sulla loro pelle la piaga del sovranismo e del leghismo. La sanità marchigiana deve voltare pagina rispetto a tutto ciò che è stato negli ultimi dieci anni – prosegue Mangialardi -. Ma lo deve fare attraverso il potenziamento degli ospedali e della medicina del territorio, come proponiamo di fare nel nostro programma attraverso i fondi del Mes, non certo attraverso ulteriori tagli e la colonizzazione delle nostre strutture sanitarie orchestrata dalle segreterie romane della Lega è di Fratelli d’Italia».
Il registro tumori nelle Marche è stato istituito dopo un percorso che ha visto protagoniste università, Comuni e Regione. Si tratta di uno strumento fondamentale per la valutazione epidemiologica dei bisogni sanitari della popolazione e per valutare i risultati ottenuti in ambito sanitario. Permette, infatti, di monitorare costantemente lo stato di salute della popolazione, di misurare l’incidenza (nuovi casi), di analizzare la frequenza dei tumori a livello provinciale, di Comune o aggregati di Comuni, di identificare aree e sotto-popolazioni o gruppi di persone ad alto rischio e suggerire ipotesi di intervento in ambito preventivo.
La Regione Marche, che ha ricevuto l’accreditamento l’8 settembre, spiega che è «il risultato di un percorso virtuoso che ci ha portato lad avere un territorio completamente coperto dal monitoraggio costante del Registro (Rtm), attraverso l’utilizzo di nuove metodologie di analisi epidemiologica. A gennaio 2020 con una deliberazione della giunta regionale era stato aggiornato il regolamento del Rtm anche dal punto di vista normativo, in conformità con il regolamento europeo sulla privacy che ha visto sinergia e coinvolgimento attivo delle strutture del Servizio Sanitario Regionale». Al momento nell’Università di Camerino, individuata tramite convenzione con l’Ars per gestire il Registro, è in corso un concorso per dirigente da assegnare a questa funzione.