Una mozione rivolta alla Giunta di Palazzo Donini e presentata dal presidente della Prima Commissione, Daniele Nicchi, chiede di colmare il vuoto legislativo relativo all’abilitazione per le guide turistiche. Nicchi ricorda che “nel 2013 il Parlamento italiano ha emanato, in seguito al recepimento di una direttiva dell’Unione Europea, una legge che estendeva l’abilitazione alla professione di guida turistica a tutto il territorio nazionale, abrogando le precedenti discipline regionali in materia”.
(Acs) Perugia, 28 ottobre 2020 – “La Presidente della Giunta regionale sia parte attiva e propositiva con il Governo per chiedere al Parlamento di emanare, al più presto, una legge che riempia il vuoto normativo in tema di abilitazione professionale delle guide turistiche e consentire in questo modo anche alle Regioni di adeguare la propria normativa in materia e quindi poter definire un nuovo regolamento che disciplini le modalità di abilitazione alla professione”. A chiederlo, con una mozione rivolta alla Giunta di Palazzo Donini, è il presidente della Prima Commissione, Daniele Nicchi, con un atto di indirizzo a firma di tutto il Gruppo consiliare della Lega.
“L’Umbria – evidenzia Nicchi – è una regione a vocazione turistica che vanta un patrimonio artistico di rilievo, una notevole ricchezza di risorse naturali e una molteplicità di caratteristici borghi e centri storici. Il settore turistico rappresenta uno degli elementi di orgoglio e di identità tra i più forti per la nostra regione e fa parte di un settore economico fondamentale in termini di PIL ed occupati e dà un contributo consistente ad altri settori economici. L’attività professionale di guida turistica è di fondamentale importanza per il nostro Paese e per la nostra regione in quanto strategica per la promozione, divulgazione, valorizzazione, corretta fruizione, diffusione della conoscenza e corretto apprezzamento del patrimonio storico, artistico, monumentale e paesaggistico”.
Daniele Nicchi ricorda che “nel 2013 il Parlamento italiano ha emanato, in seguito al recepimento di una direttiva dell’Unione Europea, una legge che estendeva l’abilitazione alla professione di guida turistica a tutto il territorio nazionale, abrogando le precedenti discipline regionali in materia. Introducendo la cosiddetta ‘guida nazionale’” la legge non ne indica però il profilo, i requisiti, l’ambito e le modalità di accesso, bloccando, di fatto, tutte le nuove abilitazioni alla professione. Basti pensare che l’ultimo bando in materia pubblicato dalla Regione, che si è adeguata alla normativa nazionale, risale al 2012. Ci troviamo pertanto – conclude – in un lungo vuoto legislativo che necessita di essere colmato al più presto al fine di scongiurare una totale deregolamentazione del settore e tutelare non solo un’intera categoria di lavoratori, ma anche la qualità del servizio svolto in relazione all’eccellenza dei luoghi e scongiurare il pericolo dell’abusivismo, che danneggia l’intero settore turistico”. RED/mp