«In questi anni cortei delle manifestazioni pride del coordinamento Lgbt non hanno mai mostrato nessuna bellezza nelle strade umbre, se non oscenità, volgarità con tanto di vilipendio alla religione cattolica ed offese a milioni di credenti nel territorio italiano. Non dimentichiamo quel manifesto del Perugia-pride del 2017 che obbligò il Sindaco Romizi a ritirare all’evento il patrocinio del Comune di Perugia. Le recenti immagini del pride di Cremona, in cui è stata nuovamente dileggiata l’immagine della Madonna, confermano che lo stile e l’ispirazione artistica degli organizzatori di questi avvenimenti non sono affatto cambiati», ha dichiarato Saimir Zmali, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia Umbria.

«Con queste premesse avvertiamo un sentimento di imbarazzo e fastidio nel vedere la firma della Presidente Tesei a sostegno di una manifestazione che del “pride” è rimasto ben poco».
«Ricordo che la Presidente Tesei e gli Assessori Agabiti e Morroni, oltre ad alcuni Consiglieri regionali, hanno firmato a suo tempo quel manifesto valoriale promosso dal comitato “Difendiamo i nostri Figli” dove, nello specifico, si chiedeva di non sostenere iniziative ispirate alla teoria gender e contro la famiglia naturale; è evidente che il pride umbro va in una direzione totalmente opposta a quel manifesto».
«Chiediamo alla Presidente Tesei di ritirare questo patrocinio, di non cedere alle pressioni ideologiche di alcuni partiti della sinistra ed allo stesso tempo di confermare gli impegni presi prima della sua elezione», ha concluso Saimir Zmali.

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