Gesto clamoroso del vicesindaco di Todi: “Non voglio continuare ad assistere al disastro che Caparvi e i suoi stanno compiendo ovunque”.
Lo sfogo del Vice Sindaco di Todi
All’obbedienza cieca pretesa dal livello regionale del partito, preferisco la lealtà assoluta nei confronti dei cittadini, così da poter restare fedele ai valori, alle idee che nel 2017, dopo un positivo colloquio con Matteo Salvini, mi portarono ad accettare la proposta di iscrizione ad un partito politico e la candidatura a Sindaco per la Lega a Todi (Comune dell’allora Presidente della Regione, Catiuscia Marini). Quella di lasciare la Lega umbra è una decisione sofferta, ma inevitabile alla luce della totale chiusura nei confronti degli eletti e degli iscritti della Lega Todi manifestata dal segretario Regionale Caparvi e dalla Senatrice Alessandrini, ennesimo Commissario imposto per ragioni che nulla hanno a che fare con le necessità dei cittadini o del partito, ma rispondono solo a una logica personalistica, e completamente estranea alla città, ai suoi problemi e alle sue esigenze.
Abbiamo atteso in silenzio per oltre un anno che gli iscritti di Todi potessero liberamente e democraticamente scegliere chi dovesse rappresentarli secondo quanto indicato da Matteo Salvini a Marzo del 2020. Il Segretario regionale ha preferito comportarsi come un novello Marchese del Grillo umiliando quasi cento iscritti solo per ingraziarsi i 7 o 8 a lui fedeli, gli stessi che hanno partecipato alla farsa dell’inaugurazione della sede di Todi il 2 luglio scorso. Aver imposto l’inaugurazione della sede escludendo, di fatto, chi la Lega a Todi ha contribuito a costruirla dal nulla è stato un atto di arroganza pari solo alla debolezza che nasconde. La forza della Lega è da sempre nei cuori dei militanti che credono nei valori che rappresenta e non certo nelle stanze vuote, non solo di persone, ma anche di idee e di concretezza che si sono viste. Questa è l’ennesima riprova di quanto in Umbria la Lega sia nei fatti lontana dal messaggio di Salvini. La nostra è stata la prima lista della Lega ad essere presente in un Comune sopra ai 15 mila abitanti, quando ancora in Umbria il partito a livello locale era tutto da costruire e occorreva dare l’esempio. In questi quattro anni a Todi, insieme a tantissimi amici lo abbiamo fatto, non solo al momento del voto, ma anche e soprattutto nella vita amministrativa di tutti i giorni, restando fedeli agli impegni presi con gli elettori, risolvendo problemi e realizzando opere e progetti per i cittadini e le imprese.
I risultati ci hanno dato ragione, basta guardare voti e percentuali alle politiche del 2018, il 47.69% alle europee e il 42.22% alle regionali del 2019 fino alle elezioni suppletive del 2020 in cui abbiamo raggiunto il 56%, dati da profondo nord. Se è vero che il gran lavoro di Salvini ha prodotto effetti positivi a livello nazionale, è altrettanto vero però che certe percentuali in Umbria sono state raggiunte solo a Todi, segno evidente che la buona amministrazione che ha guidato la città ha fatto la differenza. Alcuni esempi per tutti: appena eletti, la battaglia contro la “mangiatoia” delle cooperative che speculavano sull’immigrazione, a Todi l’abbiamo fatta sul serio, chiudendo tutti i centri accoglienza presenti sul territorio, convinti che i colpevoli (spesso non solo moralmente e politicamente a giudicare dalla miriade di inchieste avviate dalla magistratura sull’accoglienza in ogni parte d’Italia) non siano solo coloro che con la scusa della solidarietà hanno costruito un vero e proprio business per arricchirsi sulla pelle delle decine di migliaia di persone che sbarcano sulle nostre coste, ma anche tutti quegli amministratori locali che con il proprio operato si rendono complici di tale andazzo.
Ironia della sorte ci è toccato come Commissario la Senatrice Alessandrini che quando era Assessore al Comune di Terni ha votato a favore del mantenimento dei centri di accoglienza. Siamo anche stati i primi in Umbria a concretizzare l’impegno della Lega per quanto riguarda il calcolo dell’Isee, sulla base del quale si forniscono i servizi a domanda individuale, prevedendo per gli stranieri la presentazione di una certificazione obbligatoria dei beni presenti nel paese d’origine (non modificato a Terni dalla Senatrice Alessandrini). Non abbiamo smesso di fare il nostro dovere anche durante l’emergenza Covid, anzi abbiamo aumentato il nostro impegno e dato l’esempio come era giusto fare. Nel momento iniziale della carenza assoluta di dispositivi di protezione individuale, abbiamo prodotto migliaia di camici protettivi, calzari da sala operatoria e mascherine equivalenti alle “chirurgiche”, rifornendo regolarmente per qualche mese operatori sanitari, forze dell’ordine, addetti alla protezione civile.
Abbiamo creato un sistema di tracciamento passato alle cronache come “Modello Todi” che, su indicazione della Regione, ci ha portato a seguire l’evoluzione dei casi e dei tamponi su tutta la media valle del Tevere prima e, relativamente alla correttezza del caricamento dei dati, sull’intera Regione. Da ultimo abbiamo realizzato uno dei pochi (se non l’unico) punto Vaccinale interamente gestito da un Comune, non solo in termini di disponibilità dei locali, ma di personale medico, paramedico ed amministrativo, prenotazioni e gestione dell’intera struttura sanitaria, anche questo è stato riconosciuto non ultimo dal generale Figliuolo, come un centro di eccellenza ed esempio per tutti. Di fronte a tutto questo, oltre a veder nascosti e disconosciuti i meriti per non dover ammettere che differentemente da quanto dichiarato da qualche illuminato non siamo dei “peracottari”, abbiamo dovuto persino subire la presenza di un Consigliere Regionale alla manifestazione No Vax di Todi. Anche in questo caso oltre al danno la beffa, in quanto a finire sul banco degli imputati non è stato il Consigliere con il suo atteggiamento superficiale e dannoso per il partito, ma chi riservatamente e senza alcun clamore aveva chiesto alla Senatrice Alessandrini e al Segretario Caparvi di poter prendere le distanze da tale partecipazione e dalle dichiarazioni espresse. Davanti a tutto questo non possiamo che dividere la nostra strada da chi, contrariamente a quanto dichiara, della Lega si serve per i propri interessi personali e non per quello della comunità che dovrebbe rappresentare.
Il commento di Adriana Peppucci, consigliere regionale della Lega
Adriano Ruspolini non ha avuto altra possibilità che uscire dalla Lega. Con lui, ho iniziato la mia attività politica nel 2017 e con lui, in questi quattro anni ho avuto la possibilità di imparare e crescere umanamente e politicamente. Dal momento della sua elezione, Ruspolini ha seguito il mandato che gli è stato dato dagli elettori nel rispetto dei cittadini, delle linee del partito e di Matteo Salvini.
La sua scelta di uscire dal partito mi rattrista profondamente, ma, allo stesso tempo, comprendo e condivido i motivi delle sue dimissioni da un partito che, purtroppo, non lo ha supportato e sostenuto nonostante gli importanti risultati raggiunti anche nella gestione della pandemia da Covid-19.
In questi anni, con lui e il consigliere Enzo Boschi, siamo riusciti a concretizzare una serie di obiettivi che ci hanno permesso di raggiungere risultati elettorali tra i più alti della Regione Umbria, non solo quelli richiamati da Adriano nel suo comunicato, ma anche i molti lavori di manutenzione nel centro storico e nelle frazioni, la riduzione della Tari, il rilancio del territorio. Continueremo a farlo nell’interesse dei cittadini da qui alla fine del mandato anche sostenendo convintamente l’Amministrazione alle elezioni comunali del prossimo anno.
So che potrò sempre contare sull’amicizia instaurata con il vicesindaco Ruspolini, che va oltre le logiche di partito, come posso affermare che anche lui potrà contare su di me, al pari di tutte le persone che ne hanno condiviso e ne condivideranno la scelta. Se nell’ultimo anno si fosse lavorato per il bene del partito e dei cittadini senza rispondere alle “logiche per pochi”, oggi la Lega non perderebbe uno dei migliori amministratori locali della nostra regione e la maggior parte degli iscritti di una sezione.
Intendo inoltre dissociarmi da quanto affermato dai vertici in merito alla presunta indisponibilità al confronto del vicesindaco Ruspolini con i quadri locali e regionali, non solo perché incontri in sede regionale e anche nazionale per far comprendere a pieno la situazione di Todi si sono svolti, ma anche perché, mio malgrado, nemmeno io, più volte, dopo averlo richiesto, ho avuto modo di confrontarmi su problematiche riguardanti la città che io rappresento.
Al contempo, sono delusa dal fatto che I vertici del partito non abbiamo speso nemmeno una parola relativamente alle questioni più volte sollevate da me, dal vicesindaco Ruspolini e da tantissimi iscritti, il silenzio continua ad essere assordante persino in merito all’inaugurazione della sede da cui siamo stati esclusi, figurarsi su tutto il resto.