La presentazione nel corso dell’evento “Il futuro dentro una Storia”, che si è tenuto nella serata del 30 maggio al teatro Morlacchi, durante il quale è stato raccontato un percorso che negli anni ha portato la Fondazione ad assumere un ruolo di primo piano a sostegno dello sviluppo socio-economico del territorio. In tre decenni erogati oltre 300 milioni di euro e realizzati oltre 6.000 progetti
(UNWEB) Perugia, – Trenta anni di vita e una nuova identità. Tra memoria e futuro la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha iniziato i festeggiamenti del suo trentennale con “Il futuro dentro una Storia”, un evento donato alla città per condividere questo importante traguardo che si è tenuto nella serata del 30 maggio 2022 nello splendido scenario del Teatro Morlacchi di Perugia.
Di fronte ad una platea di ospiti che ha fatto registrare il tutto esaurito, tra i quali numerosissime autorità, sollecitati dalla giornalista Rai Maria Concetta Mattei la Presidente Cristina Colaiacovo e Francesco Profumo, Presidente di Acri, l’Associazione nazionale che riunisce le Fondazioni di origine bancaria, hanno “aperto il sipario” con uno scambio di riflessioni che partendo dalle origini delle Fondazioni di origine bancaria, nello specifico dell’Ente perugino, hanno ripercorso tre decenni di attività a sostegno del territorio e del Paese. Guardando al benessere delle persone e allo sviluppo economico, in nome di quel principio di sussidiarietà orizzontale che da sempre anima la missione delle Fondazioni.
L’evento è stata l’occasione scelta per presentare ufficialmente la nuova identità della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia – anticipata ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nel primo pomeriggio nella sede di Palazzo Graziani – che da oggi si chiama Fondazione Perugia accompagnata da una immagine grafica rinnovata che afferma, anche visivamente, il percorso che da semplice emanazione del mondo bancario l’ha trasformata in un soggetto aperto e attivo sul piano progettuale capace di interpretare il territorio e di mobilitare idee ed energie per il bene comune. Il PER di Perugia assume il senso di una Fondazione che opera PER lo sviluppo, PER l’ambiente, PER la salute, PER l’educazione, PER il welfare, PER l’innovazione, PER l’arte, PER l’Umbria, PER tutti, PER te. Come sottolineato da Antonio Romano, Presidente di Inarea, la società di design leader in Italia nell’identità di imprese e istituzioni, la nuova immagine valorizza il grifo, simbolo di Perugia già presente nel vecchio logo, ridisegnato con tratti essenziali, secondo i codici dell’araldica, ed in posizione eretta, a simboleggiare lo “sguardo” rivolto al futuro.
L’evento si è concluso all’insegna del divertimento e dello spettacolo, con il mattatore Neri Narcorè che, accompagnato dalla sua band, si è esibito in veste di cantante con lo straordinario e avvincente concerto “Le mie canzoni altrui”, un excursus sulla musica italiana con particolare riferimento a quella degli ultimi trent’anni.
Trenta anni di storia: era il 22 maggio 1992 quando, in applicazione della Legge Amato 1990, nacque la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia in seguito alla separazione tra l’attività creditizia, rimasta in capo alla Cassa di Risparmio di Perugia – della quale ha raccolto l’eredità – e quella filantropica.
Da quel giorno la Fondazione ha iniziato adoperare come soggetto non profit, privato e autonomo volto a sostenere lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio.
Fino ad oggi sono state stanziate risorse per oltre 300 milioni di euro che hanno permesso la realizzazione di oltre 6.000 progetti nei diversi settori di intervento. I principali sono Arte, attività e beni culturali con 114,5 milioni; Salute pubblica con 52,4 milioni; Ricerca scientifica e tecnologica 45,8 milioni; Sviluppo locale con 40,4 milioni; Educazione, istruzione e formazione con 35,7 milioni; Volontariato, Filantropia e Beneficenza con 24 milioni.
Questi, in cifre, i frutti di una gestione virtuosa del patrimonio accumulato negli anni e confluito in parte nel Fondo dedicato “Pinturicchio”, gestione che nonostante le fluttuazioni del mercato azionario dovute in particolar modo alle crisi che si sono susseguite e alla mole degli investimenti, ha permesso alla Fondazione di consolidare e ad accrescere il proprio patrimonio, che ha raggiunto un ammontare complessivo di 514 milioni di euro.
Come sottolineato nel suo racconto dalla Presidente Colaiacovo, la storia della Fondazione non è fatta solo di numeri, che pur restituiscono concretamente l’entità di un contributo senza il quale tante iniziative non si sarebbero mai potute realizzare. E’ una storia costruita sulle relazioni e su valori come la coesione sociale, la solidarietà, l’uguaglianza, la bellezza.
Con la sua presenza a supporto del sistema sanitario locale, in casi eccezionali come l’emergenza sanitaria Covid-19 – per far fronte alla quale sono state stanziate nell’immediato risorse straordinarie per circa 2 milioni di euro – e dotandolo costantemente di strumenti all’avanguardia per la diagnosi e la cura; dando impulso alla ricerca scientifica con la vicinanza alle Università cittadine, alle strutture di Alta formazione e ad eccellenze come il Creo, Centro di ricerca emato-oncologico dell’Azienda ospedaliera di Perugia, ma anche ai singoli talenti con l’erogazione di borse di studio; con la riqualificazione dei centri storici e delle città – il primo progetto finanziato all’inizio degli anni ’90 è stato proprio il restauro della Fontana Maggiore di Perugia – e di spazi dismessi per trasformarli in luoghi di incontro, di lavoro, di attrazione turistica; contribuendo allo sviluppo delle infrastrutture del territorio, di cui l’Aeroporto regionale e il collegamento ferroviario Frecciarossa sono una parte essenziale.
Ci sono poi l’arte e la cultura, storicamente tra i principali ambiti di intervento. La partecipazione diretta della Fondazione in prestigiose realtà quali sono la Fondazione Umbria Jazz e la Fondazione Musica Classica, si accompagna alla promozione di numerosi eventi che animano il territorio. Con la creazione, nel 2014, della società strumentale Fondazione CariPerugia Arte, la Fondazione si è proposta di valorizzare al meglio il proprio patrimonio immobiliare – Palazzo Baldeschi e Palazzo Lippi Alessandri a Perugia, le Logge dei Tiratoi della Lana a Gubbio e Palazzo Bonacquisti ad Assisi – e la prestigiosa collezione d’arte acquisita negli anni, realizzando mostre ed eventi in partnership con altre realtà del territorio che contribuiscono ad esaltare la bellezza e la ricchezza della città di Perugia e dell’intera regione sotto il profilo artistico-culturale.
Tanto spazio è stato dato dell’educazione e dell’istruzione, per alimentare una filiera della conoscenza in grado di generare lavoro e occupazione. Particolare attenzione è stata data ai giovani, per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e l’autoimprenditorialità e per contrastare la povertà educativa, declinando su scala territoriale gli stessi obiettivi al centro del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile istituito dall’Acri.
Con dall’introduzione dei bandi a tema, entrati a regime nel 2018 in sostituzione del tradizionale bando generalista, è avvenuto un cambiamento significativo. Attraverso questo strumento, orientato su obiettivi ben mirati, è stato dato impulso a progetti fortemente innovativi in tutti gli ambiti di intervento e in particolar modo nel “Welfare”. Già prima dell’emergenza sanitaria la Fondazione aveva rilevato che il modello bipolare pubblico/privato con fatica riusciva e a rispondere ai bisogni emergenti della popolazione. Lo sviluppo di servizi innovativi che, integrati a quelli della sanità pubblica, siano in grado di rispondere alle crescenti esigenze delle persone, in particolar modo delle fasce di popolazione più deboli come gli anziani e i disabili, ha portato negli anni a rafforzare le azioni a sostegno del Terzo settore, uno dei tre attori chiave della rete di protezione sociale, fino ad arrivare alla costruzione di una vero e proprio programma, “Investiamo sociale”, indirizzato a da una parte a fornire conoscenze e competenze agli operatori non profit, dall’altra ad incentivare lo sviluppo dell’imprenditoria sociale.
La Fondazione partecipa nel capitale sociale di Cassa Depositi e Prestiti, uno dei partner strategici con il quale collabora sui temi dell’housing sociale e con il quale, facendo seguito al protocollo Acri-Cdp, ha stretto un’intesa di collaborazione locale che ha portato all’apertura di uno “Spazio CDP” a Perugia, presso la sede della di Palazzo Graziani, dove si possono approfondire le varie possibilità di sostegno al tessuto socio-economico offerte appunto da Cassa Depositi e Prestiti.
La storia della Fondazione perugina, come quella delle altre Fondazioni di origine bancaria, è segnata da un cammino che negli anni l’ha portata a trasformarsi da semplice erogatore di risorse, quale era considerata inizialmente, in un attore fondamentale del sistema filantropico locale che si è fatto catalizzatore di risorse, generando un significativo effetto leva: grazie al suo radicamento territoriale e al rafforzamento della capacità di ascolto e di dialogo con i diversi stakeholder, si è impegnata per rispondere ai principali bisogni della comunità, individuando linee strategiche prioritarie e sviluppando un modello operativo basato sulla co-progettazione e sulla sostenibilità, dove il valore della rete e della sinergia è superiore al valore della singola organizzazione.
E “Il futuro dentro una Storia”? Sarà inevitabilmente orientato allo Sviluppo sostenibile e seguirà la strada tracciata dall’Agenda 2030 dell’ONU. Ne è certo il Presidente di Acri Francesco Profumo che, intervenendo di fronte alla platea del Morlacchi, dopo aver delineato le linee guida internazionali e lo stato dell’arte a livello nazionale, ha evidenziato il ruolo di primo piano che le Fondazioni di origine bancaria stanno rivestendo per sostenere il cammino verso la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Ne è una testimonianza il supporto dato al piano di digitalizzazione del Ministero per l’Innovazione Tecnologica attraverso il neonato Fondo per la Repubblica digitale, che prevede un investimento complessivo di 350 milioni di euro da parte delle Fondazioni di origine bancaria per sostenere progetti volti alla formazione e all’inclusione digitale degli italiani. Un secondo aspetto vede le Fondazioni impegnate per coniugare il proprio radicamento territoriale con il quadro dei nuovi scenari internazionali, allineando la propria programmazione ai pilastri del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza ed offrendo agli Enti locali e al Terzo settore competenze e risorse nel campo della progettazione, in risposta all’esigenza diffusa di essere accompagnati nello sviluppo del know how che serve loro in questa fase.
La certezza che il futuro sarà all’insegna dello sviluppo sostenibile è stata ribadita anche dalla Presidente Cristina Colaiacovo, che dopo aver tracciato un quadro delle iniziative messe in campo dalla Fondazione in coerenza con i 17 Obiettivi definiti dall’ONU e prestando attenzione alle opportunità offerte dal PNRR – ad esempio i bandi “AttivaMente”, “Project Coach scolastico” e “Social Innovation Manager” – ha parlato anche in veste di Presidente della Commissione per lo Sviluppo sostenibile di Acri, incarico che ricopre da giugno 2021. Nata dall’idea che il rapporto fra uomo e ambiente debba concentrarsi non solo sul “cosa fare” per preservare l’ecosistema e la biodiversità, ma richieda l’ulteriore impegno di comprendere “come fare”, la Commissione ha il compito di indicare orientamenti e di condividere esperienze che consentano alle Fondazioni di creare una rete di buone pratiche della sostenibilità. In questo momento si sta lavorando ad un progetto nel settore delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), scelte come ambito di intervento per una nuova iniziativa di sistema.
“Aver raggiunto il traguardo dei 30 anni – ha detto la Presidente Cristina Colaiacovo – vuol dire essersi confrontati con numerose sfide che i miei predecessori hanno affrontato, non senza difficoltà, contando sulle competenze degli Organi di Governo e sul prezioso supporto del personale della struttura, che esprime una qualificata professionalità in tutti i campi di azione dell’Ente. Fondamentale è stata anche la collaborazione anche con le altre Fondazioni di origine bancaria, con le quali sia su scala nazionale guidati da Acri sia a livello regionale come Consulta delle Fondazioni Umbre, condividiamo obiettivi e strategie che in questo difficile momento storico possono portare un contributo significativo alla ripresa del Paese, così come la sta programmando il Governo. Per il futuro sarà dunque ancora più importante la capacità e la volontà di ascoltare, di attivare collaborazioni e sinergie tra pubblico, privato e Terzo Settore per generare una crescita sostenibile e per ridurre le tante disuguaglianze che impediscono la piena valorizzazione delle persone”.
Questo cambio di passo, già in atto, ha tre radici forti – stimolare idee, raccogliere energie, sviluppare azioni – e sarà caratterizzato dalla sperimentazione, dall’innovazione e dalla velocità di risposta che la Fondazione, come Ente privato, è in grado di dare.
Da qui la nuova identità: da Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia a Fondazione Perugia, dalle radici al futuro.