(Acs) Perugia, 21 gennaio 2021 – Lunedì 25 gennaio, in occasione del Giorno della memoria (27 gennaio, ndr), a partire dalle ore 9.00, in diretta da remoto, l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea organizza una conversazione con gli studenti della Scuola secondaria dal titolo: “I Giusti e i salvati. Casi dall’Umbria”.
Il tema trattato si avvarrà della narrazione e del ricordo di vicende e motivi che caratterizzarono in Umbria le azioni di decine di persone che, nei mesi fra il novembre 1943 e il luglio 1944, salvarono nella regione centinaia di ebrei dalle violenze e dalla deportazione, offrendo alla scuola forti opportunità di conoscenza e di coscienza civile.
Apriranno i lavori Valter Biscotti, commissario Isuc e Francesco Forlin, responsabile della Sezione didattica; porteranno i loro saluti Donatella Tesei, presidente della Giunta regionale, Marco Squarta presidente Assemblea legislativa, Rocco Giansante Coordinatore del desk Italia, Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah, Yad Vashem.
Con il coordinamento di Dino Renato Nardelli, ideatore dell’iniziativa, seguiranno le testimonianze di Teresa Faina, figlia di “Giusti tra le Nazioni” e Alberto Krachmalnicoff, nipote di ebrei salvati in Umbria. Si proseguirà poi con le relazioni di Tommaso Rossi, ricercatore Isuc, (La persecuzione degli Ebrei in Umbria) e Marina Rosati, direttrice del Museo della Memoria di Assisi, (Assisi terra di Giusti). Per la sezione “Un Giusto in tre minuti” ci sarà la proiezione di videoclip realizzati da studenti di scuole secondarie dell’Umbria.
Per accedere all’evento collegarsi al link: https://it-it.facebook.com/isuc74/ oppure http://www.youtube.com/channel/UCPDMep0aleov5DpTwArHIBA/live
Partendo dalle storie dei quindici “Giusti tra le Nazioni” che operarono in Umbria, è possibile entrare nelle vicende storiche di quegli anni, ma anche interrogarsi sulle motivazioni, sui valori individuali che orientarono le scelte. In ciascuna di quelle storie, fatte di scelte e di relazioni tra Giusti e salvati, destinate a durare anche dopo la fine della guerra, è possibile leggere parole-chiave quali solidarietà, spirito umanitario, compassione, amicizia, desiderio di libertà, voglia di democrazia, difesa dei diritti e tante altre. Scorrendo l’elenco dei Giusti dell’Umbria emerge infatti una peculiarità che li distingue da quelli di altre regioni: la presenza preponderante di religiosi. Una presenza che aggiunge al nostro elenco il concetto chiave di pietà cristiana. La ricerca delle parole-chiave nelle storie personali risulta così un vero e proprio percorso di educazione civica, che si sostanzia negli studenti e nelle studentesse in un cammino di avvicinamento attivo, non rituale, al Giorno della Memoria. RED/pg