Assessore Morroni: “Documento frutto di studi scientifici ed approfondimenti tecnici sulle migliori esperienze di gestione a livello nazionale ed europeo. Previsto un termovalorizzatore da gennaio 2028”
(UNWEB) Tra gli argomenti all’ordine del giorno della seduta di ieri pomeriggio della Seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini, il Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti (Prgir).
La proposta del nuovo Piano, deliberata e preadottata dalla Giunta regionale è stata illustrata dall’assessore Roberto Morroni che ha spiegato come “la nuova Pianificazione regionale ridisegna la realtà regionale con un orizzonte di lungo respiro, fino al 2035, si configura quale strumento strategico fondamentale per seguire e governare la gestione dei rifiuti, tutelando l’ambiente per costruire un futuro sostenibile di benessere e qualità della vita, sulla base di una piena condivisione dello spirito europeo così come esplicitato nel pacchetto per l’economia circolare”.
Il Piano individua 6 obiettivi generali: Ridurre la produzione dei rifiuti; Minimizzare lo smaltimento in discarica con il conferimento massimo del 7 per cento del totale rifiuti urbani entro il 2030, con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale; Incrementare quali-quantitativamente la raccolta differenziata al fine del raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero dei rifiuti (indice di Riciclo al 65 per cento entro il 2030) con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale; Uniformare le modalità dei sistemi di raccolta; Aumentare la conoscenza e promuovere l’adozione di comportamenti consapevoli e responsabili in tema di rifiuti ed economia circolare; Razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico nel rispetto del principio di prossimità ed al fine del contenimento dei costi.
Scheda sintetica dell’atto
La predisposizione del documento è iniziata nel mese di luglio 2020 con l’istituzione di un Comitato tecnico scientifico che ha lavorato sulla formulazione di un quadro specifico e definito della situazione in Umbria.
Il nuovo Piano nasce dunque da studi scientifici e approfondimenti tecnici sulle migliori esperienze relative alla gestione dei rifiuti sia a livello nazionale che europeo. Due i traguardi prefissati: garantire la stabilità e l’autosufficienza regionale del ciclo integrato dei rifiuti e collocare l’Umbria fra le regioni più avanzate in Italia ed in Europa. Vengono previsti ed introdotti criteri di efficienza e di miglioramento sotto il profilo della sostenibilità ambientale ed economica.
Si punta al recupero di materia, attraverso l’incremento della raccolta differenziata al 75 per cento e la valorizzazione energetica del rifiuto e degli scarti della raccolta indifferenziata con l’entrata in funzione di un termovalorizzatore dal primo gennaio 2028, assicurando dunque la chiusura del ciclo dei rifiuti. A tal proposito, una importante novità riguarderebbe il servizio di incenerimento con recupero energetico. L’impianto, nel rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità, avrà una capacità effettiva limitata a 160mila tonnellate all’anno di rifiuti trattati, sia urbani che speciali, di produzione regionale. Una quantità definita appropriata, in linea con le esigenze dell’Umbria.
Sarà l’Auri a decidere la localizzazione puntuale dell’impianto di termovalorizzazione, attraverso un apposito iter che prevede varie fasi: entro quattro mesi dall’approvazione del Piano, tramite avviso pubblico di manifestazione d’interesse, sarà avviata la procedura per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’impianto. Entro diciotto mesi dall’approvazione, avverrà l’affidamento, cui seguiranno trenta mesi per realizzare l’impianto. La messa in esercizio, prevista per il mese di gennaio 2028, segnerà l’interruzione del conferimento in discarica dei rifiuti derivanti dal ciclo di gestione dei rifiuti urbani che potranno essere recuperati dal punto di vista energetico.
Rispetto alla localizzazione dell’impianto è emerso che sarebbero state definite le mappe delle aree non idonee del territorio regionale. Verrà poi tenuto conto di aree con vincoli quali la presenza di zone agricole di pregio. Spetterà alla Regione la pianificazione e la programmazione degli impianti pubblici, mentre sarà dunque l’Auri a stabilire dove sarà realizzato l’impianto di recupero energetico.
Oltre all’incremento della raccolta differenziata e l’indice di riciclo dei rifiuti, punto chiave del nuovo Piano sarebbe il ruolo sempre più marginale delle discariche che attualmente sono sei, cinque delle quali operative. Le discariche saranno ridotte a tre (Borgogiglione, Belladanza e Le Crete) per arrivare a regime soltanto a due, con la chiusura di Borgogiglione.
Il Piano avrà un importante impatto anche sulla ‘governance’. L’obiettivo è il superamento dell’attuale frammentazione e polverizzazione che limita l’efficienza del sistema. Verrà organizzato quindi un servizio per l’intero territorio regionale, con un solo gestore che si occuperà dei servizi di superficie, raccolta, spazzamento e trasporto; un solo gestore per i servizi di trattamento e smaltimento; un solo gestore per il servizio di trattamento termico con recupero energetico.
Il Piano è stato sottoposto a procedura di VAS ed ha avuto parere motivato favorevole.
Il consiglieri e membri della Commissione Thomas De Luca (M5S) e Michele Bettarelli (Pd) hanno posto domande e chiesto chiarimenti in merito soprattutto alla situazione attuale e futura delle discariche in relazione agli obiettivi e agli interventi previsti nel Piano.
L’iter dell’atto in Commissione proseguirà con la programmazione di una cospicua fase di partecipazione e quindi con audizioni alle quali verranno invitati tutti i soggetti, istituzionali e associativi, interessati alla materia.