La III commissione consiliare permanente ha dedicato la seduta del 5 maggio ad approfondire i contenuti del Piano urbano della mobilità sostenibile e i suoi sviluppi. Sul punto sono state sentite la consigliera delegata per l’attuazione del Pums e la dirigente della Unità operativa Mobilità e infrastrutture.
Perugia – è stato ricordato – è stata pioniera della mobilità sostenibile. Dagli anni ’70, in particolare, sono stati realizzati parcheggi a corona, ascensori e scale mobili per coniugare l’accessibilità del centro storico con la salvaguardia dei monumenti e la riduzione del traffico veicolare in questa zona.
Il sistema dei percorsi pedonali meccanizzati, a impatto inquinante nullo, trasporta, a oggi, circa dieci milioni di passeggeri all’anno. Il Minimetrò ne trasporta oltre 2,5 milioni.
Nella redazione del Pums (approvato in Consiglio comunale nel 2019) è risultato centrale l’obiettivo della riduzione del traffico veicolare privato. Per redigere il piano sono state fatte analisi e valutazioni sul tipo di spostamenti dei cittadini. Più in dettaglio, a Perugia gli spostamenti avvengono per il 72,9% con l’auto privata, per il 14% con il trasporto pubblico e per circa il 10% a piedi o in bicicletta. Il 67% di quelli “sistematici” avviene per motivi di lavoro, il 33% per motivi di studio. E’ stato precisato, su sollecitazione della minoranza, che i dati di base sono riferiti al 2011, in quanto, come da prassi, ci si è avvalsi di quelli del censimento; sono state comunque svolte ulteriori attività di rilevazione sul campo.
Ricordati i temi salienti del Pums: l’intermodalità dei vari sistemi di trasporto, la progressiva decarbonizzazione del parco autobus con l’introduzione di veicoli elettrici a partire dal centro storico, lo sviluppo della mobilità ciclabile (con un vero e proprio biciplan) e l’introduzione di zone 30 e a traffico limitato come stimolo alla mobilità pedonale e ciclabile. E’ stato fatto il punto sullo stato di realizzazione delle piste ciclabili, l’implementazione della mobilità elettrica e le relative fonti di finanziamento. Con il Pums si è anche proposta una riorganizzazione della rete del trasporto pubblico in attesa che sia messo a gara il servizio.
Su sollecitazione della minoranza che ha rilevato l’importanza anche del trasporto su rotaia, è stato riconosciuto che la città conta su una dotazione infrastrutturale ricchissima, con penetrazione anche in centro storico e stazioni strategiche, senz’altro da valorizzare. Il Pums, tuttavia, non contempla l’ambito ferroviario nella programmazione dei servizi perché non di competenza del Comune.