La Marcia della Pace, seppur differente rispetto al passato, si farà lo stesso nonostante il “no” non vincolante del comitato tecnico scientifico e le preoccupazioni, supportate dal numero dei contagi giornalieri, della Giunta regionale. I grandi eventi -che fanno girare l’economia e il marchio made in Umbria e danno un po’ di ossigeno alle famiglie degli addetti ai lavori – invece saranno rinviati al prossimo anno. Una disparità di trattamento che sta facendo saltare i nervi della politica e di alcuni settori del commercio e delle imprese umbre.
Non è un mistero che la Presidente Tesei è decisamente contraria allo svolgimento della Marcia della Pace che comunque, nonostante il piano di sicurezza, prevede diversi eventi su 3 giorni oltre che un tetto di 2mila persone per coprire gli 8 chilometri che dividono Perugia da Assisi. “Contrari per un discorso di tutela della salute alla luce dei bollettini regionali stilati dalla task-force sanitaria anticontagio”: questo è il concetto che trapela dalle stanze del governo regionale.
Ma allora perchè la Regione non interviene si domanderà il lettore? Semplice: la Marcia della Pace e gli eventi collegati non rientra nella dicitura di evento classico, ma in kermesse all’insegna della libera manifestazione del pensiero. Qui l’ok, dopo aver esaminato il piano sicurezza e il rispetto del protocollo anti-contagio, viene dato dalle istituzioni extrapolitiche: ovvero Questura e Prefettura. Non è un mistero che in sede di Cor – riunito ieri – c’è stata una discussione civile ma accesa tra Regione e le altre istituzioni dello Stato.
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Domani dunque è confermata la presentazione ufficiale in Provincia della Marcia – prevista per domenica 11 ottobre – lungo la PerugiAssisi dove “si formerà una Catena Umana della Pace e della Fraternità per costruire una nuova società e una nuova economia basati sulla cura di tutti e dellambiente”. Non mancheranno nelle prossime ore polemiche e tensioni politiche per il via libera alla Marcia in un momento storico in cui ai grandi eventi d’autunno si chiede un nuovo sacrificio economico per la tutela della salute di tutti.