La Terza commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Eleonora Pace, si è riunita in presenza e in videoconferenza da Palazzo Cesaroni, per proseguire le audizioni sulla proposta di legge di Andrea Fora (Patto civico) su ‘Interventi a sostegno della natalità, della famiglia e del welfare aziendale’. L’atto era già stato al centro di audizioni in una precedente seduta (https://tinyurl.com/7jcmmn3f(link is external)). Alla riunione di oggi erano presenti Assuntina Moresi del Movimento per la Vita, Marko Hromis dell’associazione Adra, Elena Fruganti dell’associazione Esserci, Valter Venturi del Banco alimentare, Vincenzo Aquino del Forum famiglie numerose che è intervenuto anche a nome del Family day.

Dalle audizioni sono emerse diverse valutazioni sul provvedimento. Da una parte è stato apprezzato il riconoscimento che la famiglia è un soggetto in crisi e la volontà di promuovere il suo benessere. Ma anche la tutela della vita fin dal concepimento, la tutela delle famiglie monoparentali, l’importanza riservata all’associazionismo familiare, la valorizzazione della funzione sociale della famiglia e della genitorialità, il riconoscimento del ruolo educativo primario della famiglia, la valorizzazione della famiglia come impresa sociale. Giudizi positivi anche per la valutazione di impatto familiare e per l’attenzione data alla denatalità: parlare di famiglia è parlare di natalità, è stato detto.

Valutazioni differenti sull’impostazione inclusiva della proposta. Più di un intervento ha sottolineato il rischio di lasciare maglie troppo larghe nella norma. La tutela della genitorialità in tutte le sue forme apre ad un oggetto indefinito, non escludendo ad esempio la maternità surrogata; se si allarga troppo la platea dei beneficiari si rischia di rendere l’intervento inutile e si mina l’istituto stesso della famiglia.

Tra le richieste emerse dagli interventi quelle di un maggiore stanziamento di fondi per l’attuazione della legge, attenzione alle possibilità lavorative per i giovani che altrimenti lasciano l’Umbria, una semplificazione dell’accesso alle informazioni da parte delle famiglie, una maggiore attenzione a informazione e comunicazione degli strumenti messi a disposizione. Da più parti è stato auspicato che questa proposta di legge possa confluire in un percorso unitario con altri provvedimenti in discussione sullo stesso tema.

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