I consiglieri dei gruppi regionali di minoranza (Pd, M5S, Patto civico, Misto) hanno presentato una mozione con cui chiedono all’Esecutivo di Palazzo Donini di “rivalutare l’opportunità politica, e non solo, della nomina della consigliera regionale, vicepresidente dell’Assemblea legislativa e membro della Terza commissione, Paola Fioroni, a presidente dell’Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità”.
(Acs) Perugia, 22 dicembre 2020 – “Rivalutare l’opportunità politica, e non solo, della nomina della consigliera regionale, vicepresidente dell’Assemblea legislativa e membro della Terza commissione, Paola Fioroni, a presidente dell’Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità”. Lo chiedono, con una mozione rivolta alla Giunta di Palazzo Donini, i consiglieri regionali di opposizione Simona Meloni (Pd), Andrea Fora (Patto civico), Tommaso Bori, Fabio Paparelli, Donatella Porzi, Michele Bettarelli (Pd), Thomas De Luca (M5S) e Vincenzo Bianconi (Misto), domandando anche, “alla luce di quanto avvenuto, quali saranno i criteri che verranno adottati nelle future nomine tecniche”.
Gli esponenti della minoranza consiliare, che sull’argomento hanno già presentato una interrogazione – question time (https://tinyurl.com/fioroni-osservatorio-disabilit), scrivono nell’atto di indirizzo che “il lavoro dell’Osservatorio ha reso possibile finora una partecipazione dal basso da cui sono emerse molte sollecitazioni e proposte utili alla definizione delle politiche regionali, oltre che la costruzione di un welfare di comunità, quanto mai importante per rendere reali dei diritti primari come quello all’autonomia e all’assistenza. In Umbria il ruolo di presidente dell’Osservatorio è sempre stato ricoperto da una persona espressione del mondo dell’associazionismo che vive in prima persona tali problematiche”.
“La recente nomina della consigliera regionale, nonché vice presidente dell’Assemblea legislativa Paola Fioroni (Lega) a presidente dell’Osservatorio ha di fatto – spiegano Pd, M5S, Patto civico e Misto – escluso i cittadini, le associazioni ed i rappresentanti del terzo settore dai luoghi della partecipazione ad un organismo consultivo, che è tecnico, indipendente e quindi non politico. Una scelta che non sembra coerente con quanto previsto dalla legge regionale ‘11/1995’ sulla ‘Disciplina delle nomine di competenza regionale e della proroga degli organi amministrativi’ e con i criteri fin qui utilizzati per procedere alla nomina di organismi tecnici. Non a caso – concludono – in Italia nessun Osservatorio regionale è mai stato presieduto da un consigliere regionale, semmai in alcuni casi, come delegato della presidente della Giunta, è stato l’assessore al Welfare a ricoprire tale ruolo”. MP/