Il reato contestato non è quello di omissione di soccorso, a quanto emerge dagli atti notificati alla difesa del giovane in vista del conferimento dell’incarico per l’autopsia.
Omicidio preterintenzionale, non omissione di soccorso. E’ questo il reato per il quale è iscritto nel registro degli indagati il fidanzato di Maria Chiara Previtali, la diciottenne morta nel giorno del suo diciottesimo compleanno dopo aver assunto una dose di eroina.
Questo quanto emerso dagli atti notificati alla difesa dell’indagato, in vista del conferimento dell’incarico per l’autopsia che verrà formalizzato, con ogni probabilità, mercoledì 15 ottobre 2020. La famiglia della ragazza, che si è affidata ad un legale di fiducia per seguire tutte le varie fasi dell’indagine, l‘avvocato Manlio Morcella, ha chiesto di far partecipare all’esame autoptico a un proprio legale di fiducia, il medico legale Mauro Bacci. Anche la difesa del fidanzato, rappresentata dall’avvocato Francesca Carcascio, avrà un suo consulente che seguirà l’autopsia, la dottoressa Laura Paglicci Reattelli.
La procura della Repubblica indaga anche per il reato di morte in conseguenza di un altro reato, intendendo chi avrebbe venduto la droga che poi è costata la vita a Maria Chiara, in questo caso però a carico di ignoti.