(Acs) Perugia, 7 novembre 2020 – “Alla luce della situazione critica registrata in Umbria ed in particolare nel Ternano, occorre attrezzare subito l’ex Milizia come struttura a bassa intensità e per nuove terapie intensive, passare all’utilizzo dei tamponi rapidi antigenici e a Perugia il padiglione di Monteluce utilizzabile allo scopo. Occorre immediatamente reperire Covid hotel a Terni ed in tutto il territorio regionale per contenere i contagi all’interno delle famiglie. Non si può certo procedere comunicando con il personale sanitario coinvolto nella gestione dell’emergenza attraverso lettere inviate nella notte e ordini di servizio”. Lo afferma, rivolgendosi alla presidente della Giunta regionale, il consigliere regionale Fabio Paparelli (portavoce delle minoranze-Pd, M5S, Patto civico, Misto), rimarcando che “a Terni, più e come nel resto dell’Umbria, l’ospedale è saturo; le prestazioni per i pazienti non Covid sono a rischio e in alcuni casi si entra negativi per curare alcune patologie e si esce contagiati dal virus. Quello di Terni è ormai, nei fatti, totalmente un Covid Hospital”.
Per Paparelli “mancano strutture Covid a bassa intensità di cure al COVID ed è necessario attrezzare subito e celermente l’Ex Milizia, che può fungere sia per ricoveri di bassa intensità sia per nuove terapie intensive. In questo quadro non possiamo accettare l’ipotesi di chiusura degli ospedali di Narni e Amelia, che aggravano notevolmente la situazione. A Terni come in molte altre parti della regione inoltre non ci sono Covid hotel per arginare il contagio all’interno delle famiglie, che infatti è in forte aumento (con una media di 115 casi al giorno solo a Terni città ). È stata poi persa la capacità di tracciamento con ritardi di comunicazioni di domicilio coatto ai positivi di 4/5 giorni. Non è possibile che si utilizzino i medici per immettere i dati dei positivi nel sistema, occorre rafforzare con dipendenti amministrativi, a partire da quelli del Cup il dipartimento di igiene e prevenzioni delle Asl”.
Il Portavoce delle opposizioni auspica poi “il superamento di regole assurde: oggi i sindaci, nel caso di un positivo non possono imporre la quarantena a tutti i conviventi ma solo al positivo, con il rischio che essi possano contagiare a loro volta. Per recuperare un sistema allo sbando è necessario l’ acquisto rapido e massiccio di tamponi rapidi antigienici che danno risposta immediata e sicura. A differenza dei test rapidi sierologici che oggi i farmacisti peraltro erogano ma, in base alle disposizioni regionali, senza dare il risultato al paziente. In questo modo una persona positiva al Covid continua girare, finché la Regione, dopo la segnalazione del farmacista, non allerta la Regione e Asl che a sua volta contatta il contagiato. È il motivo per cui molte farmacie stanno tornando sui loro passi, in quanto eticamente riprovevole nel caso di un paziente positivo non poterglielo dire”.
Paparelli, riportando la posizione di gruppi di minoranza, si dice infine “preoccupato per quanto sta avvenendo nelle Rsa. C’è bisogno per gli anziani di strutture Covid dedicate, come il centro geriatrico di viale Trento. I problemi da affrontare sono molteplici, servono interventi rapidi e mirati per affrontare l’emergenza meglio di quanto avvenuto fino ad oggi, la Tesei ci ascolti, noi siamo disponibili alla collaborazione”. RED/mp