Una delegazione di Ance Umbria, guidata dai Presidenti di Albano Morelli e Moreno Spaccia, insieme ad alcuni imprenditori, ha incontrato lunedì 11 aprile il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. Si tratta del primo di una serie di incontri con i sindaci del cratere umbro per segnalare le gravissime difficoltà delle imprese a fronte di aumenti talmente straordinari da aggravare quell’inadeguatezza del prezzario unico del cratere che l’Associazione dei costruttori di Confindustria denuncia ormai da diverso tempo. A ciò si aggiunge la scarsità dei materiali dovuta anche alla progressiva chiusura dei principali centri di trasformazione siderurgici, degli impianti per la produzione di laterizi, conglomerati bituminosi, conglomerati cementizi, isolanti, etc.
Nelle scorse settimane Ance Umbria aveva già denunciato ai Parlamentari eletti in Umbria, alla Regione e a tutte le Amministrazioni appaltanti la gravissima situazione determinata dalla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dagli straordinari incrementi dei prezzi dei materiali da costruzione, negli appalti pubblici e privati. A paralizzare progressivamente la ricostruzione delle città e dei borghi umbri devastati dal terremoto del 2016 si aggiungono inoltre gli eccezionali aumenti dei prezzi dell’acciaio, del cemento, dei prodotti petroliferi, del rame, dei materiali plastici e dei loro derivati, insieme ad un rincaro straordinario dei costi dell’energia elettrica, del gas e del petrolio, fattori questi ulteriormente aggravati a causa del conflitto russo-ucraino.
“Le imprese appaltatrici dei lavori della ricostruzione – ha spiegato il presidente di Ance Umbria Albano Morelli – in mancanza di misure adeguate ed urgenti, saranno costrette a non acquisire nuovi appalti, ma soprattutto a sospendere i cantieri in corso di esecuzione o addirittura a risolvere i contratti di appalto in essere, pur consapevoli dei disagi che ciò potrà determinare per le comunità già colpite dal sisma”.
Lo spirito di responsabilità delle imprese, in assenza di provvedimenti eccezionali, non può prevalere sul rischio di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle aziende stesse e l’occupazione dei propri dipendenti. Questo potrebbe avvenire non tra qualche mese, ma tra qualche giorno o al massimo tra qualche settimana.
“Riteniamo, dunque ha aggiunto il presidente di Ance Perugia Moreno Spaccia – che il grido di allarme della categoria debba essere fatto proprio anche dai sindaci del cratere, affinché possano sensibilizzare nella maniera più tempestiva, forte e convincente possibile il Governo, il Commissario Straordinario e tutte le Istituzioni coinvolte, tra cui la nostra Regione”.