Sono piccoli, certo. Ma non basta. In Umbria ci sono 19 Comuni che , fino ad ora, non registrano persone contagiate dal Covid-19. Solo fortuna ? Coincidenze ? Abitanti più accorti ? E’ difficile dirlo. Il distanziamento sociale , per alcune di queste comunità, soprattutto per quelle a ridosso dell’Appennino, è arrivato qualche secolo prima dei decreti governativi sul lockdown e probabilmente l’isolamento le ha protette dalla diffusione dell’epidemia. Essere fuori dai flussi di transito è stato un fattore difensivo tanto che balza agli occhi la corrispondenza con la strategia nel Medio Evo di arroccare i borghi sulla sommità di colli e montagne: difficili da assalire per gli eserciti e pure per le malattie infettive. Fatto sta che ad oggi stabilire quali fattori abbiano fatto da scudo al coronavirus è impossibile, in futuro si capirà meglio se si sia trattato di casualità o di gestione efficace dell’emergenza e magari anche altri fattori. In attesa di riscontri, si possono fare soltanto delle ipotesi. A cominciare da qualche ricerca che ha evidenziato una coincidenza tra numeri di contagi e complicanze con livelli elevati di inquinamento delle aree metropolitane, ipotizzando che le conseguenti , pre-esistenti , condizioni di infiammazione cronica nei loro abitanti potrebbero aver aperto la strada a Covid-19 più facilmente di quanto non avvenga in popolazioni che vivono dove l’aria è più pulita. O che potrebbero essere maggiormente protette dal tipo di alimentazione ed esposizione ai raggi solari che inducono la produzione di vitamina D utile a stimolare la risposta immunitaria. L’ipotesi – per ora – più credibile è che tutto questo è merito dei cittadini che stanno rispettando con estremo rigore le misure di sicurezza previste dalle norme adottate dal governo. Vediamo ora quali sono i 19 Comuni umbri ancora lontani dal virus: 13 sono realtà della provincia di Perugia mentre sei sono in quella di Terni. Nella dorsale appenninica che va da Nocera Umbra a Scheggia c’è un solo comune che in questi mesi di emergenza sanitaria si è salvato dal virus: Fossato di Vico , 2700 abitanti circa. Gli altri piccoli comuni dello stesso territorio sono stati, invece, colpiti dal virus: Costacciaro 5 casi positivi, Nocera Umbra 9 , Scheggia 2 , Sigillo 2, . Naturalmente senza prendere in considerazione i numeri dei due comuni più grandi dell’eugubino-gualdese che confinano con Fossato di Vico ( 97 casi a Gubbio e 7 a Gualdo Tadino). La prima conclusione che emerge dai dati della fascia dell’Appennino presa in considerazione è che le premesse fatte non trovano una conferma – almeno in parte – dalle dinamiche di questa realtà. Ci spostiamo in un’altra zona montana e isolata come la Valnerina: sei comuni su dieci sono a contagio zero. Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Vallo di Nera , Sant’Anatolia di Narco e Scheggino sono comunità che hanno tenuto lontano il coronavirus. Eppure durante il mese di agosto hanno registrato migliaia di turisti, romani che sono rientrati nei paesi d’origine e ragazzi che hanno raggiunto la Valnerina per fare sport. Si temeva un contagio d’importazione ma c’è stata un’accortezza straordinaria dei residenti che per tutto il periodo ha contaminato anche i villeggianti . Non è stata la stessa cosa per altri quattro comuni della valle del Nera dove a Norcia si sono registrati 17 casi positivi, a Cascia 12, Sellano 8 e Preci 4. Nell’Orvietano tre piccole realtà si sono difese con le unghie e coi denti dal virus: Monteleone di Orvieto, Montegabbione e Parrano. Con tenacia gli abitanti di questa parte del territorio hanno cercato di proteggersi dalla diffusione dell’epidemia, rispettando rigorosamente le regole e cercando di limitare i trasferimenti nei comuni vicini. A poca distanza c’è Orvieto con 72 casi positivi, Città della Pieve con 25 , Porano 30, San Venanzo 3. Nell’alta valle del Tevere ci sono tre comuni a contagio zero: Montone, Monte Santa Maria Tiberina, Lisciano Niccone. A pensare che uno di questi – Monte Santa Maria Tiberina – è quasi attaccato a Città di Castello dove il coronavirus non ha risparmiato la città con 128 casi positivi e 14 vittime. Probabilmente il fatto che il paese , 1.100 abitanti , si sviluppa sulla sommità di un colle ha consentito di allontanare l’assalto della malattia . Soddisfazione anche a Montone che , con i suoi 1.700 residenti , ha fortificato in questi mesi di emergenza sanitaria la sicurezza del borgo. Sul Trasimeno si sono salvati Tuoro e Paciano, circondati dai casi positivi degli altri comuni lacustri. Tuoro ha fatto un vero e proprio miracolo a restare lontano dal Covid, confinando con Magione che conta 25 casi positivi, Passignano 17 e Castiglione del Lago 29. In provincia di Terni zero contagi per il più piccolo comune dell’Umbria Polino, per Otricoli e Attigliano. Tre realtà territoriali circondate da comunità dove si sono registrati diversi pazienti positivi.