Si è svolta la riunione del
Comitato regionale per la salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro, per discutere del documento proposto dalla Regione
contenente “semplici raccomandazioni” per evitare i rischi di
elevato stress termico nei luoghi di lavoro: per Cgil e Uil,
insieme alle rispettive categorie dell’edilizia e delle
costruzioni, Fillea Cgil e Feneal Uil, quella presa dalla
Regione è una “posizione troppo vaga e presa in maniera
tardiva”.


   
“Infatti, come sindacato avevamo presentato una piattaforma
unitaria più di 10 mesi fa ed una richiesta d’incontro più di un
mese fa – scrivono in una nota i due sindacati – oltre ad una
richiesta unitaria delle categorie degli edili di misure
prescrittive, come quelle previste da altre regioni (Lazio,
Molise, Puglia, Sicilia, Toscana), introducendo il divieto di
attività lavorative nei cantieri, in agricoltura e nel settore
florovivaistico nelle ore più a rischio. Ci aspettavamo almeno
una convocazione puntuale all’indomani della richiesta -
rimarcano Cgil e Uil – invece non è arrivata risposta, né a
livello confederale, né alle categorie”.


   
“Si tratta – sottolineano i due sindacati – di richieste
unitarie e non si capisce come mai per altre organizzazioni non
vi siano problemi di metodo che a noi appaiono evidenti. Su
questo tema solo ieri è arrivata una convocazione dell’assessore
per martedì prossimo, facendo sorgere una domanda spontanea: ma
se a fine luglio dobbiamo ancora discutere, quando pensa di
mettere in campo le misure necessarie per evitare gli infortuni,
in particolare quelli legati al rischio termico?”.


   
Cgil, Uil, Fillea e Feneal ritengono l’intervento della
Regione “sicuramente tardivo e stigmatizzano il fatto che non
abbia ascoltato le richieste avanzate insieme alle altre
organizzazioni”.


   
La richiesta dei sindacati – ricorda la nota – è contenuta
nella piattaforma presentata a settembre 2023: blocco delle
attività con temperature sopra i 33 gradi centigradi percepiti;
promozione di programmi straordinari di informazione e
formazione per creare una maggiore consapevolezza dei rischi;
interventi per rendere subito fruibile la Cassa integrazione
prevista; un’organizzazione del lavoro che favorisca il
benessere lavorativo, tenendo conto anche dei principi della
sostenibilità ambientale.


   
“La salute e la vita umana vengono prima di tutto -
concludono Cgil, Uil, Fillea e Feneal – e per questo le misure
contenute nel documento analizzato questa mattina, seppur
estremamente tardive e adottate con estremo ritardo, devono
essere diffuse immediatamente ai lavoratori vista l’emergenza
caldo che stiamo vivendo. Sono purtroppo decine le segnalazioni
di malori legati alle alte temperature che arrivano ogni giorno,
con numerosi lavoratori costretti a rimanere su impalcature o
lungo strade anche nelle ore più calde. È essenziale
riorganizzare gli orari di lavoro e concentrare le attività
nelle ore meno calde, chiedendo anche alle committenze di non
penalizzare eventuali ritardi dovuti alla tutela della salute
dei lavoratori. Per questo l’intervento da parte delle
istituzioni deve essere incisivo e urgente, mentre l’incontro di
oggi appare del tutto insufficiente e per questo lascia l’amaro
in bocca”.


   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

]

Ansa Umbria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *