I Comuni italiani, alle 20.00 di questa sera, hanno spento le luci di un edificio o di un monumento simbolico della città per richiamare l’attenzione del governo sul caro bollette che incide sui servizi ai cittadini e sul bilancio delle amministrazioni locali.
Anche Perugia ha spento Palazzo dei Priori e la Fontana Maggiore e ha aderito alla protesta simbolica indetta da Antonio Decaro, presidente Anci Nazionale, per il caro bollette.
Nei giorni scorsi l’Assessore Gabriele Giottoli aveva dichiarato che “con quasi 36 miliardi di euro di extra costo nel 2022, il caro bollette pesa sui bilanci delle imprese italiane, delle famiglie e anche sul nostro ente. Nel giro di un anno il costo delle bollette è pressoché raddoppiato. Un incremento che ci costringerà a molte valutazioni sia in termini di riduzione dei costi sui nostri servizi che negli interventi futuri”.
A spegnere le luci il Dirigente dell’area Governo del territorio e smart city, Ing. Gabriele De Micheli, che ha dichiarato “che la spesa energetica di uffici, scuole, impianti sportivi e altri servizi aumenterebbe fino a 2.700.000 € nel 2022 rispetto al 1.700.000€ spesi nel 2021 cosi come la spesa per il canone di manutenzione e dell’ energia elettrica della pubblica illuminazione aumenterebbe nel 2022 di una quota variabile da 1.600.000 a 2.400.000€ a seconda della riduzione o meno delle tasse.
Il Comune ha scritto formalmente a Consip e ai fornitori chiedendo di riconsiderare gli indici di incremento 2022 e di riportarli ai valori 2021.”
Come dichiarato dal Presidente Decaro, risulta evidente che non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini.
Per questo motivo questa sera, anche il Comune di Perugia ha spento simbolicamente l’illuminazione dei suoi edificii rappresentativi e significativi per la comunità.