“L’azienda ospedaliera di Perugia,
in merito alla trasposizione degli incarichi, non tiene conto
dell’interpretazione dell’Aran, dopo averne chiesto il parere, e
va avanti senza un riferimento sopprimendone alcuni,
trasponendone altri e avviando le selezioni per il conferimento
dei restanti, il tutto in un momento elettorale durante il quale
queste manovre suscitano non poche perplessità”: così il
segretario del Partito democratico dell’Umbria, Tommaso Bori,
che ha presentato una interrogazione per chiedere “chiarimenti
in merito alla mancata trasposizione degli incarichi dei quali
parla il Contratto nazionale 2019/2021”.

   
Bori ricorda – in una sua nota – che le aziende sanitarie
regionali e gli enti, secondo il Ccnl comparto sanità del
2029-2021 “debbano provvedere a definire il sistema degli
incarichi in conformità a quanto previsto dal contratto. Nelle
aziende sanitarie e ospedaliere dell’Umbria – continua Bori –
non è mai stato attuato il processo di istituzione e
assegnazione degli incarichi di funzione previsto dal Ccnl
2016/2019, continuando ad esistere coordinamenti e posizioni
organizzative. L’azienda ospedaliera di Perugia non ha mai
attuato le disposizioni del Ccnl né in termini di adeguamento,
né dal punto di vista del completamento del processo di
istituzione e assegnazione degli incarichi di funzione,
limitandosi a cambiare denominazione dei coordinamenti e degli
incarichi. Questo ha portato all’inapplicabilità delle norme
transitorie secondo cui gli incarichi di posizione e
coordinamento restavano in vigore fino all’istituzione degli
incarichi di funzione”.

   
“Secondo una corretta applicazione del Ccnl – spiega Bori –
si sarebbe dovuto effettuare la trasposizione dei coordinamenti
e degli incarichi, restando ferma la scadenza definita. Nel
novembre 2022 erano ancora in essere gli incarichi precedenti in
regime di prorogatio. Una anomalia, alla luce della quale la
Regione ha posto un quesito ad Aran, in relazione alla corretta
scadenza da considerare. Nel 2024 l’azienda ha invece applicato
la trasposizione solo per alcuni incarichi, motivandola con il
riferimento al nuovo assetto aziendale, quando Aran aveva
chiarito che la trasposizione andava effettuata con decorrenza 1
gennaio 2023 per tutti gli incarichi”.

   
“Al quesito – continua la nota di Bori – Aran risponde che la
trasposizione doveva avvenire mantenendo la precedente scadenza
e che, essendo i precedenti incarichi in regime di prorogatio,
la scadennza doveva essere fissata a cinque anni. Tutte le
aziende, tranne quella di Perugia, hanno proceduto ad agire
secondo il parere Aran mentre quella di Perugia sceglie di
muoversi diversamente. Con la delibera del 22 dicembre 2022
chiama trasposizione quella che era una semplice ridenominazione
degli stessi e nel riassetto organizzativo dell’azienda non
confluiscono tutti gli incarichi esistenti. Occorre dunque
iniziare a capire i motivi delle scelte dell’amministrazione
dell’azienda ospedaliera che, non tenendo conto
dell’interpretazione di Aran, ha soppresso alcuni incarichi, ne
ha trasposti alcuni e poi ha avviato le selezioni verso i
restanti. Intendiamo anche conoscere se tutti gli incarichi sono
stati assegnati con apposita selezione pubblica e perché per
alcuni non sia stata prevista la prova selettiva. C’è anche il
tema di capire il motivo per cui la Regione, una volta ricevuto
il parere Aran, non abbia vigilato per la sua applicazione”.

   

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

]

Ansa Umbria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *