221103 Giovanni Capecchi Turismo letterario locandinaTULE t1Venerdì 4 novembre prossimo un convegno internazionale lancerà il progetto di studio e ricerca che il Centro porterà avanti in modo multidisciplinare e transnazionale


(UNWEB) Perugia.  Nel mondo variegato del turismo – in perenne e veloce trasformazione – c’è uno spazio, ancora piccolo ma in costante espansione, che riguarda il turismo culturale e in particolare quello legato alla letteratura, cioè quello fatto di persone che si muovono per andare a scoprire i luoghi in cui hanno vissuto poeti e scrittori, per visitarne le case (spesso divenute musei) o ammirare i paesaggi che sono entrati in romanzi e componimenti poetici. 

Non è un fenomeno che riguarda solo l’Italia, paese in cui Recanati – solo per fare un celeberrimo esempio – ha un turismo legato quasi esclusivamente al fatto di essere stato il paese natale di Giacomo Leopardi, in cui i Parchi letterari sono più di 30 e dove alcuni scrittori contemporanei sono divenuti, per i luoghi che descrivono, attrattori di flussi turistici: basti pensare a Camilleri per la Sicilia o a Elena Ferrante per il rione Luzzatti di Napoli. 

Anche nel resto del mondo vengono sempre più valorizzati i luoghi frequentati dagli scrittori: dai caffè letterari ai cimiteri che ne accolgono le tombe, dalle strade nelle quali passeggiavano agli edifici in cui hanno vissuto, soggiornato o pronunciato importanti discorsi.

Per studiare il fenomeno e creare un punto di riferimento per coloro che di questo tema si occupano in Italia e in Europa, è stato creato dall’Università per Stranieri di Perugia il Centro di ricerca sul Turismo Letterario (con acronimo TULE), il quale rappresenta una novità assoluta nel panorama europeo e internazionale. 

Il Centro TULE verrà presentato pubblicamente il 4 novembre prossimo, nell’ambito di un convegno internazionale dedicato appunto al Turismo letterario, il quale vedrà coinvolti i membri del Comitato scientifico del centro, provenienti da Università dell’Italia, del Portogallo, della Spagna, della Francia, della Svizzera, della Germania e della Russia. 

Nel corso dell’evento si parlerà di molti casi che hanno creato “precedenti” virtuosi in questo senso, come i musei letterari portoghesi, gli itinerari legati ai luoghi di Proust, quelli della Napoli di Eduardo De Filippo e di Anna Maria Ortese, quelli di Castelvecchio Barga divenuto Castelvecchio Pascoli, i musei manzoniani e i luoghi letterari della Svizzera italiana. 

Il convegno di venerdì quattro novembre, preceduto il tre pomeriggio da un seminario dedicato ai possibili approcci multidisciplinari sul tema (con italianisti, geografi, museologi, semiologi, ingegneri, informatici), sarà aperto dai saluti del Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Valerio De Cesaris, del Presidente dei Parchi Letterari, Stanislao De Marsanich, e dal vice presidente del centro che nell’ambito della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia si occupa di ricerca, innovazione e alta formazione (Uniser), Ezio Menchi. 

“La nascita del Centro TULE – sottolinea il Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia – rappresenta per il nostro Ateneo l’opportunità di svolgere ricerche innovative in un campo ancora poco frequentato dagli studi accademici, con una prospettiva di apertura internazionale, che appartiene alla storia e alla missione dell’Università per Stranieri di Perugia”.

“Il Centro TULE – aggiunge Giovanni Capecchi, docente di Letteratura italiana alla Stranieri e direttore del Centro – vuole essere un luogo di studio e ricerca ma intende anche fungere da raccordo tra mondo universitario e realtà economiche e imprenditoriali che operano in ambito turistico; il turismo letterario – sottolinea ancora il direttore di TULE  – richiede un’attività di ricerca svolta attraverso diverse prospettive disciplinari, ma ha poi la necessità di rapportarsi con gli enti pubblici e con gli operatori economici per poter passare dalla fase dello studio alla fase operativa e divenire qualcosa di fruibile”.

“È un’idea nuova e importante – aggiunge Ezio Menchi, vicepresidente di Uniser – che va ad inserirsi nell’ambito di forme di viaggio sempre più ricercate: cioè l’itinerario culturale, legato alle emozioni, dedicato a visitare luoghi e paesaggi meno conosciuti. Per questo Uniser ha deciso di condividere la nascita del Centro e di sostenerne le attività, iniziando con il cofinanziamento di una borsa di ricerca che permetterà ad un giovane studioso o a una giovane studiosa di lavorare per diciotto mesi su questo tema”.

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