Assessore Coletto: “Prevista proroga per personale fino a marzo 2023 per completare la valutazioni legate alle richieste”
(UNWEB) Nella parte riservata alle Interrogazioni a risposta immediata (Question time) della odierna seduta consiliare, i consiglieri del Partito democratico, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Tommaso Bori e Michele Bettarelli hanno chiesto all’assessore alla Sanità, Luca Coletto, di essere aggiornati “circa la stabilizzazione del personale sanitario che ha prestato servizio durante l’emergenza COVID-19-Intendimenti della Giunta regionale a riguardo”.
In maniera specifica hanno chiesto di conoscere, ad oggi “quante sono le stabilizzazioni del personale sanitario finora coinvolto a tempo determinato effettuate dalle Usl e dalle Aziende ospedaliere visto che al prossimo 31 dicembre, 350 contratti saranno in scadenza; come si intende procedere per il restante anno 2023 date le difficoltà economiche in cui versa la Sanità umbra, difficoltà palesate dal Direttore regionale, Massimo D’Angelo, ribadite dall’assessore Michele Fioroni che nella seduta consiliare dello scorso 25 ottobre ha sostituito l’Assessore Coletto sottolineando che ‘l’ultimo monitoraggio trimestrale della spesa sanitaria conferma la difficoltà economica del sistema sanitario regionale anche per l’anno in corso’, di fatto certificando le grandi difficoltà di bilancio e un serio disavanzo sulla sanità”.
Illustrando l’atto, Simona Meloni (prima firmataria) ha ricordato che si tratta della terza interrogazione legata alle stabilizzazioni del personale sanitario. Nello scorso mese di settembre era già stata presentata una analoga interrogazione sottolineando come la procedura di stabilizzazione trova applicazione dal primo luglio 2022 con la possibilità di effettuare le stabilizzazioni, come dall’Assessore riportato nella risposta, al 31 dicembre 2023, in coerenza con Piano di fabbisogni del personale. Era stato ricordato come la stabilizzazione rientra nella prestazione degli operatori sanitari, dei 18 mesi, 6 dei quali di prestazione durante l’emergenza Covid. Con una mail il direttore regionale della Sanità, Massimo D’Angelo, il 26 agosto scorso, invitava i Direttori generali delle due Usl e delle due Aziende Ospedaliere a non procedere, a causa dello sforamento a soprassedere ad ogni assunzione in attesa delle specifiche azioni di rientro dallo sforamento. Nella scorsa interrogazione ci è stato confermato che questa è stata una misura provvisoria e momentanea. Sarebbe da considerare prioritaria la stabilizzazione dei lavoratori della sanità assunti con contratto a tempo determinato durante l’emergenza COVID anche per rispondere alle esigenze delle Aziende sanitarie e ospedaliere dell’Umbria. Stabilizzazione che aiuterebbe a rafforzare la sanità territoriale, la qualità della sanità umbra e la sua capacità di risposta ai bisogni di salute dei cittadini. La sanità umbra dimostra una carenza di personale sanitario, in particolare personale OSS. In generale la pandemia ha provocato un forte affaticamento di tutti gli operatori sanitari provocando il fenomeno del burnout, una sindrome legata allo stress lavoro-correlato che porta il soggetto all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che “la questione del personale è molto importante e interessa tutta l’Italia, in considerazione del fatto della mancata programmazione almeno negli ultimi dieci anni, sia per quanto riguarda i medici che le strutture del territorio dove entro il 2026 ci dovrà essere il personale necessario e sufficiente, pena il fallimento del Pnrr. Si sarebbero cioè costruiti bei recipienti, ma al loro interno manca il personale. Per quanto attiene alle stabilizzazioni effettuate dal 2020 ad oggi sono un totale di 603, 394 nel 2020, 124 nel 2021, 85 nel 2022. Le Aziende ospedaliere e le Asl hanno emesso una circolare con la quale viene chiesto alle Aziende di verificare i requisiti dei candidati che possono essere stabilizzati, in relazione alle domande ricevute. Ove necessario sarà formulata un’apposita graduatoria utilizzando i criteri previsti. Alla luce degli esiti delle manifestazioni di interesse, le Aziende nell’ambito del 2023 procederanno ad effettuare le stabilizzazioni secondo la propria capacità di assorbimento in coerenza con i redigenti piani triennali del fabbisogno del personale e nei limiti della spesa consentita. È comunque in animo di questa amministrazione prevedere una proroga per i lavoratori fino a marzo per completare la valutazioni legate alle richieste, per le verifiche dei pensionamenti in itinere nel prossimo anno e per soddisfare i fabbisogni delle Aziende ospedaliere e territoriali anche in previsione di quanto previsto nel Pnrr alla luce della carenza del personale emersa in questi anni”.
Nella replica, Meloni ha sottolineato, tra l’altro, “la mancanza dei medici di base ed anche per questo auspichiamo che si possa rivedere la questione del numero chiuso in medicina. Speriamo che il Pnrr possa davvero rappresentare uno strumento importante per questo comparto e che nel 2023 si possa raggiungere una concreta e necessaria stabilizzazione del personale. L’augurio è che anche quanto verrà previsto dal Servizio sanitario nazionale serva per migliorare e sanare il vulnus e porti maggiore qualità ed efficienza nella nostra sanità regionale”.