L’abitudine al fumo in Umbria
continua a rappresentare una criticità. Ad esempio, si registra
una quota di fumatrici superiore alla media nazionale anche tra
le mamme che allattano. Mentre la percentuale di fumatori in
Italia continua a ridursi lentamente ma significativamente,
l’analisi del trend per l’Umbria mostra una sostanziale
stabilità nel tempo. È quanto emerge dai dati pubblicati in
occasione della Giornata mondiale senza tabacco, che si celebra
il 31 maggio, dalle sorveglianze Passi e Passi d’argento del
centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la
promozione della Salute.
“Grazie ai dati delle sorveglianze di popolazione su base
campionaria presenti in Umbria – spiega Carla Bietta,
responsabile del servizio epidemiologia del dipartimento
Prevenzione dell’Usl Umbria 1 – è possibile tracciare la
diffusione dell’abitudine al fumo nella popolazione in tutte le
fasce di età, studiare l’influenza dei determinanti sociali e
osservare cambiamenti nel tempo, mettendo in luce anche il ruolo
delle disuguaglianze e dei condizionamenti sociali nell’adottare
i comportamenti individuali che influiscono sulla salute”.
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