E’ stato appena condannato in
primo grado a due anni e sette mesi di reclusione al termine del
processo celebrato a Perugia per la presunta manipolazione di
concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera e dall’Usl 1, l’ex
sottosegretario e segretario regionale del Pd Gianpiero Bocci il
nome del quale compare ora nell’inchiesta milanese su presunti
appalti truccati e tangenti.
Nel capoluogo umbro la sentenza è stata pronunciata
mercoledì al termine di un lungo iter dibattimentale.
Bocci – che ha sempre rivendicato la correttezza del proprio
operato – è stato condannato, tra l’altro, per associazione per
delinquere “al fine di “commettere una serie di delitti contro
la pubblica amministrazione” insieme all’ex assessore regionale
alla Sanità Luca Barberini e all’allora direttore amministrativo
dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Maurizio Valorosi. Sarebbe
stata finalizzata – in base alla ricostruzione accusatoria –
alla “manipolazione sistematica dei concorsi pubblici banditi
dall’Azienda ospedaliera di Perugia e dall’Usl Umbria 1”.
Il processo ha riguardato complessivamente una trentina
d’imputati.
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