In Umbria 300 detenuti potrebbero avere misure alternative
Sono circa 300, sui 1.600
complessivi, i detenuti cosiddetti definitivi che in Umbria
potrebbero usufruire di misure alternative alla detenzione in
carcere. E questo “sarebbe una boccata d’ossigeno” per le
strutture di Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto secondo il
garante Giuseppe Caforio. Il quale parlando con l’ANSA ha
spiegato che nei carceri dell’Umbria “permangono i gravi
problemi già denunciati e nessun fatto positivo nuovo”.
A livello nazionale il ministro della Giustizia, Carlo
Nordio, ha accertato che sono 10.105 detenuti che potrebbero
usufruire delle misure alternative. Per questo al ministero
della Giustizia è stata istruita una task force che ha già
attivato interlocuzioni con la magistratura di sorveglianza e
con i singoli istituti penitenziari per favorire la definizione
delle posizioni.