L’Umbria volta pagina: Stefania Proietti, sindaca di Assisi, è la nuova presidente della Regione dopo aver sconfitto la governatrice uscente Donatella Tesei. Con il 51% dei consensi, la candidata del “campo larghissimo” – che unisce PD, M5S, AVS, Azione, Italia Viva, +Europa e PSI – ha prevalso sul 46,1% della coalizione di centrodestra, segnando una svolta significativa nella tradizionale geografia politica della regione.

Il tracollo del centrodestra si consuma su più fronti, evidenziando una crisi di strategia politica che merita un’analisi approfondita. La dirigenza locale di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega sembra aver perso il polso del territorio, collezionando scelte discutibili: dalla gestione del caso Terni, dove la mancata ricandidatura di Latini ha sicuramente condizionato gli eventi, fino alle dinamiche perugine, dove il consenso appare in netta erosione. La coalizione, che pure aveva governato con stabilità negli ultimi anni, paga lo scotto di decisioni che hanno progressivamente allontanato l’elettorato moderato.

Nei numeri, il risultato è impietoso: il PD si attesta come primo partito con il 30,4%, mentre nel centrodestra FdI si ferma al 19,4%, seguito da Forza Italia al 9,5% e dalla Lega in caduta libera al 7,8%. L’affluenza del 52,30% – in netto calo rispetto al 64,74% del 2019 – racconta di un elettorato deluso che ha scelto in parte l’astensione, in parte il cambiamento. La premier Meloni ha riconosciuto la sconfitta con fair play istituzionale, congratulandosi con la neo-governatrice Proietti.

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