L’ospedale di Perugia è stati indicato come modello per la cura dell’ictus durante il lockdown sulla base dei percorsi assistenziali dei pazienti ricoverati durante l’emergenza sanitaria dovuta al Covid19.
Un documentario realizzato dall’emittente televisiva BBC, che si è avvalsa della collaborazione dei professionisti del Santa Maria della Misericordia, raccoglie le testimonianze di medici ed infermieri delle strutture Stroke Unit, Medicina interna vascolare e d’urgenza e del Pronto soccorso su quanto è successo durante il lockdown e di “come sono stati modificati i percorsi all’interno del Pronto soccorso, che hanno assicurato percorsi ‘puliti’ per i pazienti affetti da ictus ischemico” ha sottolineato Paolo Groff, direttore del Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera di Perugia.
“Il documentario ha lo scopo di raccontare aspetti emergersi durante il lockdown ai quali si è dato uno scarso peso – dice la professoressa Valeria Caso della Stroke Unit – una drastica riduzione del numero di ricoveri di ictus cerebrali rispetto allo stesso periodo del 2019, va ricercata nel timore che l’ospedale potesse essere fonte di contagio e di infezione. Necessariamente, di conseguenza, abbiamo realizzato percorsi sicuri nelle strutture ospedaliere per garantire la terapia di rivascolarizzazione con pieno recupero dei pazienti trattati”.
La scelta fatta dai curatori del documentario di scegliere ospedali italiani, tra cui il Santa Maria della Misericordia è stata fatta dopo che la società scientifica di neurologia, in accordo con le principali associazioni che si occupano di ictus cerebrale avevano lanciato la campagna di informazione “L’ictus non resta a casa”.
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