È stato confermato dalla Regione
Umbria, con un aumento del totale dei fondi messi a
disposizione, il supporto economico conciliativo per le neo
mamme, divenuto ormai un contributo strutturale, allo scopo
facilitare le donne nel far coesistere le nuove esigenze
familiari, derivanti dalla nascita di un figlio, con quelle
professionali. La misura nel 2024 sarà infatti finanziata con
2,059 milioni di euro rispetto ai 1,14 milioni dello scorso
anno, con l’erogazione di 1.716 contributi, 766 in più.


   
I Fondi messi a disposizione dalla Regione (basati su Fondi
europei Fse Plus 2021-2027), permetteranno di erogare – spiega
Palazzo Donini – un contributo di 1.200 euro a bambino
soddisfacendo, come detto, 1.716 potenziali domande che
copriranno gran parte delle richieste delle aventi diritto che
potranno inoltrarle tramite la piattaforma, presente
all’indirizzo https://puntozero.elixforms.it, previa
autenticazione mediante Spid e Cie, dalle ore 12 del 26 giugno
alla stessa ora del 26 luglio 2024.


   
A poter accedere al contributo saranno le donne che non
superino i 30 mila euro di Isee, residenti in Umbria da almeno
due anni, che al momento della presentazione della domanda siano
occupate, subordinate o autonome, o iscritte al Centro per
l’impiego, e che abbiano un figlio nato tra il 4 giugno 2023 e
il 3 giugno 2024, “in perfetta continuità con il provvedimento
della Regione dello scorso anno”.


   
Inoltre, al fine di garantire l’accesso alla misura alle
madri che non hanno avuto la possibilità di presentare la
domanda nel 2023, in quanto la nascita è avvenuta a ridosso
della scadenza del passato avviso, possono inoltrare la
richiesta 2024 anche quelle che abbiano avuto un bambino nel
periodo che va dal 24 maggio al 3 giugno 2023 purché,
ovviamente, non abbiano già fatto domanda lo scorso anno.


   
Entro 90 giorni dalla chiusura dell’avviso saranno stilate
le graduatorie, ed entro i 30 giorni successivi saranno erogati
i contributi alle aventi diritto.


   
La Regione sottolinea che questa misura introdotta lo scorso
anno “non va confusa con il cosiddetto bonus bebè, al quale tale
supporto economico si affianca allo scopo specifico di aiutare e
sostenere economicamente le neo mamme per far coesistere la
situazione familiare con quella professionale, al fine di
contribuire ad evitare che le donne siano costrette a scegliere
tra il lavoro e la maternità”.


   
Il contributo conciliativo alle neo mamme è definito “un
tassello dell’ampio quadro delle politiche umbre per la famiglia
che comprende il già citato bonus bebè, le borse di studio per
tutti gli studenti di tutti i gradi scolastici sino
all’Università, nonché i contributi per le attività
extrascolastiche come i centri estivi e le attività sportive,
per un totale di oltre 30 milioni l’anno di contributi”.


   

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Ansa Umbria

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