“Il governo Meloni continua a
ignorare le richieste dei cittadini terremotati di Perugia e
Umbertide, evitando di prendere la decisione più utile, ovvero
quella dell’inserimento del cratere del 2016”: così in una nota
il consigliere regionale Pd Tommaso Bori, commentando la proroga
dello stato di emergenza per il sisma 2023, deciso il 20 marzo
dal Consiglio dei ministri.
“L’Esecutivo Meloni – commenta Bori – ancora una volta non
risponde alle esigenze dei cittadini e il centrodestra non è in
grado di far valere le esigenze dei propri cittadini con i
rappresentanti nazionali dei propri partiti. Ricordiamo infatti
che il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato
all’unanimità una mozione nella quale, tra le altre cose, si
impegnava la Giunta Tesei ad estendere l’ambito di applicazione
delle norme emanate a seguito degli eventi sismici del 2016 che
hanno colpito Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio anche ai Comuni di
Perugia e Umbertide, danneggiati dall’evento del 9 marzo 2023,
in modo che le popolazioni di queste aree potessero tornare il
prima possibile nella loro abitazione ed evitare lo spopolamento
di queste zone”.
“Per ora c’è solo la prosecuzione dello stato di emergenza
che è un palliativo – prosegue Tommaso Bori – perché servono
molte risorse per adottare una serie di misure necessarie. In
primis la normativa transitoria per l’immediato aggiornamento
delle verifiche sui danni registrati senza maggiori oneri a
carico della finanza pubblica. Dall’altro andrebbe consentito ai
soggetti privati, titolari di immobili danneggiati o inagibili,
di accedere al sisma bonus. Serve un provvedimento per la
sospensione delle imposte fino all’erogazione del contributo per
la ricostruzione e un ufficio di ascolto per aiutare le persone
colpite dal sisma”.
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