Con una riduzione della cubatura
prevista pari alla metà del volume attuale, ha preso il via nel
quartiere perugino di Ponte San Giovanni la demolizione del maxi
complesso ex Palazzetti, lungo via Adriatica.
“Una ferita urbana che si rimargina” in un’area che “da
ecomostro diventa eco quartiere”, ha detto l’assessore comunale
all’Urbanistica Margherita Scoccia. Il progetto, chiamato Ps5g,
è finanziato con fondi Pinqua, il Programma innovativo per la
qualità dell’abitare. Il complesso, già acquisito dall’Ater,
diventerà entro febbraio 2026 “un’area della città con un volto
assolutamente nuovo”. L’ha sottolineato il sindaco Andrea
Romizi, che in occasione dell’avvio delle demolizioni ha
ricordato l’impatto dei vari progetti Pinqua per il quartiere.
“Si entra nel vivo del progetto per un complesso con una fama
non positiva”, ha aggiunto il presidente di Ater Emiliano
Napoletti, sottolineando che rinascerà “con standard di alta
efficienza energetica”. L’area di via Adriatica, da anni nel
degrado, ricordata per le infiltrazioni della criminalità
organizzata e oggetto di un fallimento, nella sua nuova veste
porterà “una nuova qualità dell’abitare con un mix di alloggi,
spazi comuni, servizi”.
Nel dettaglio è prevista la demolizione di due dei quattro
edifici, passando da 72mila e 35mila metri cubi, considerando
che negli altri saranno eliminati due piani. Nell’ottica di una
“rigenerazione anche di tipo sociale” saranno realizzati
servizi, come strutture educative, una piazza, un asilo, un
parco della musica. La revisione degli spazi, permetterà di
ricavare 42 appartamenti.
All’avvio dei lavori, con la demolizione di alcune terrazze,
hanno preso parte anche il sottosegretario all’Interno Emanuele
Prisco e l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Enrico
Melasecche. A fotografare la fase 1 della demolizione anche
tanti residenti del popoloso quartiere, dove c’era grande attesa
per l’opera che cancella anni di degrado.
Il progetto Pinqua 1, dal valore complessivo di oltre 22
milioni di euro (la partita del complesso di via Adriatica ne
vale da sola 12), è strettamente connesso ad interventi di
valorizzazione dei siti museali ed archeologici delle necropoli
etrusche dei Volumni e del Palazzone.
“Oggi – ha sottolineato Prisco – viene demolito l’ecomostro
di Ponte San Giovanni, simbolo del tentativo di infiltrazione da
parte delle mafie e di una urbanistica smodata che cadeva sulla
testa dei cittadini: questo edificio lascerà il posto ad un
quartiere ecosostenibile e a misura di cittadino grazie a questa
iniziativa delle istituzioni locali con i fondi del Pnrr.
Nel giorno in cui celebriamo le Vittime innocenti delle
mafie, siamo qui anche a testimoniare l’importanza di far fronte
comune contro l’illegalità. Oggi con questo abbattimento, diamo
un altro simbolo al riscatto di legalità della città, grazie al
lavoro sinergico ed incessante di Forze dell’ordine e
magistratura, supportate da una cittadinanza caratterizzata da
uno spiccato senso di legalità. La lotta alle mafie è un
caposaldo per il governo nazionale e per questa città: una lotta
in cui non ci sono parti e fronti ma che si basa su una profonda
identità comune della città e nella condivisione profonda dei
cittadini. La trasformazione da ‘male’ a ‘bene’ è il miglior
modo per onorare tutte quelle persone che per servizio, per
scelta di libertà e legalità o senza colpa sono caduti per mano
della criminalità mafiosa”.
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