alloggio(UNWEB) – Perugia,  – Per gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica resterà calmierato anche per l’annualità 2023 il canone di locazione determinato in base all’ISEE: la variazione dell’importo dovrà essere contenuta, sia in aumento sia in diminuzione, entro la percentuale massima del 10 per cento.


La Giunta regionale, su proposta dell’Assessorato alle Politiche della casa, ha stabilito di prorogare la misura di protezione già applicata dal 2020 al fine di contenere e graduare l’incidenza dei probabili incrementi derivanti dall’introduzione, con Regolamento regionale n.7 del 27 maggio 2019, introdotto dalla precedente amministrazione, del puro parametro ISEE, in luogo del reddito, per accertare la situazione economica del nucleo familiare dell’assegnatario, necessaria ai fini della determinazione e dell’aggiornamento annuale del canone di locazione.

La proroga è stata decisa allo scopo di tutelare i nuclei familiari e in particolare quelli della fascia più debole della popolazione, categoria su cui si concentrano gli assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica gestiti dall’ATER. La Giunta regionale ha espresso, infatti, recependo le osservazioni dell’ATER e anche sulla base di quanto emerso nei confronti intercorsi con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria, la elevata probabilità che dal calcolo dei canoni, senza il calmiere previsto dal regime transitorio, deriverebbero pesanti conseguenze economiche per le famiglie, come accertato con gli stessi sindacati inquilini, specie in un periodo storico come quello attuale in cui, ai postumi della crisi pandemica, si sommano le ripercussioni negative dell’inflazione e della crisi energetica legata al conflitto in Ucraina.

È stata pertanto approvata una proposta di modifica del Regolamento regionale in modo da estendere a tutto il 2023 il regime calmierato transitorio che fino ad oggi ha assicurato il contenimento delle oscillazioni dei canoni entro il 10 per cento; la proposta verrà trasmessa alla competente Commissione consiliare dell’Assemblea Legislativa per l’acquisizione del parere obbligatorio e non vincolante.

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