Il vicesindaco del Comune di Perugia, Gianluca Tuteri, intervenendo al convegno per la Giornata Nazionale dell’acqua curato da Umbra Acque presso la Galleria Nazionale intende ribadire, con una sua nota, che l’acqua di casa “è sana e controllata e pertanto non esiste ragione nutrizionale o di sicurezza per non bere l’acqua di rubinetto”.
Il vice sindaco afferma che “è vero, c’è in atto una timida inversione di tendenza, nell’uso alimentare dell’acqua comunale, probabilmente dettata dalla contingente situazione economica delle famiglie. Tuttavia la crescita della vendita di acqua minerale appare inarrestabile e l’Italia ne è uno dei principali sostenitori”.
Tuteri continua sul perché accade questo e afferma che “è stato lasciato il segnapassi dell’alimentazione nelle mani delle leggi di mercato e questo è un errore esiziale: un errore che depriva la società (scientifica e civile) della possibilità di influenzare liberamente (e nel suo reale interesse) la cultura alimentare. Il fenomeno di massa di tipo salutistico (la dipendenza dall’acqua minerale) che caratterizza la società di oggi è tanto eclatante quanto poco supportato dall’evidenza scientifica”.
“Io – prosegue Tuteri – il fenomeno ce l’avevo davanti agli occhi da qualche anno (a lezione, ogni studente, oltre a essere dotato di penna, quaderno e portatile, si tiene invariabilmente accanto la sua bottiglietta d’acqua), ma ci ho fatto caso solo dopo essermi imbattuto in un paio di campagne promozionali come quella intitolata ‘We don’t drink enough water’ e quella promossa da un’altra multinazionale che lancia l’allarme sullo stato di disidratazione degli scolari diffuso attraverso l’Indipendent e altre qualificate testate giornalistiche del mondo. Per poi giungere alla follia della televisione nostrana che recita: l’acqua che elimina l’acqua, l’acqua orfana di sodio, l’acqua che stimola la diuresi. Secondo recenti ricerche, anche il calcio dell’acqua può essere assorbito, sebbene in maniera ridotta rispetto al latte e i derivati e che la sua presenza non è da considerarsi un disvalore, tutt’altro”.
Tuteri dichiara che “non è vero che fa venire i calcoli, anzi chi è predisposto deve bere molto. Discorso analogo per il sodio: il quantitativo di sodio nell’acqua, anche in quelle che ne sono molto ricche, è risibile e incide pochissimo sul totale del nostro introito giornaliero. Motivo per cui è inutile comprare un’acqua che contiene meno sodio di un’altra, così come non ha senso comprarne una in farmacia per il biberon dei neonati, o ancora acquistarne una che stimola la diuresi: tutte le acque la stimolano, compresa quella di rubinetto”.
Il vicesindaco conclude che “se ha un po’ di sapore di cloro, basta lasciarla all’aria: il cloro è un gas ed evapora. Facciamo quindi attenzione alle bufale che ci conducono sulla cattiva strada e imbrocchiamo la strada giusta, ovvero mettiamo in brocca l’acqua del Comune”.